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Cronaca giovedì 11 febbraio 2016 ore 16:00
Il monsignore si dice estraneo alle truffe

I legali del prelato chiederanno la revoca degli arresti domiciliari. Il religioso è coinvolto in una truffa milionaria a cavallo tra Italia e Belgio
PIOMBINO — Monsignor Patrizio Benvenuti professa la sua innocenza e dai suoi legali sarà presentata l'istanza di revoca della detenzione cautelare ai domiciliari.
La richiesta è stata presentata a Bolzano, da dove è partita l'inchiesta nei confronti del alto prelato di origini argentine, noto a Piombino, accusato di una truffa da 30 milioni di euro ai danni di 300 persone.
Chiesto anche il dissequestro dei beni: un immobile a Poggio Catino in provincia di Rieti, altri immobili e terreni a Poppi in provincia di Arezzo, un sito archeologico in Sicilia e la dimora del Quattrocento a Piombino.
La villa che nelle sue stanze ospitò Leonardo Da Vinci, la sorella di Napoleone, Luigi Lucchini e, infine, proprio monsignor Patrizio Benvenuti.
Ricercato con mandato di cattura internazionale uno stretto collaboratore del prelato, Christian Ventisette, 54 anni.
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