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Imprese & Professioni martedì 20 ottobre 2020 ore 18:35

​Librerie in rete, editoria digitale e lockdown: una sfida di successo

Libri, lettori, librerie fisiche, editoria online e intermediari in rete: far incontrare le esigenze di tutto il settore librario è la grande sfida di questa epoca in cui i colossi online la fanno da padroni nelle vendite



ITALIA — Il 2020 è stato un anno difficile che ha richiesto ai librai di confrontarsi con altre forme di organizzazione per poter arrivare ai lettori attraverso nuove regole di mercato. Un cambiamento verso l’online che era nell’aria, più o meno necessario, ma che è stato accelerato dall’emergenza coronavirus e che potrebbe rappresentare una rivoluzione definitiva del settore.

Libri da asporto, il salto all’online

Piccole e grandi librerie devono confrontarsi, oltre che con i colossi mondiali delle vendite online, anche con l’emergenza coronavirus che ha visto costretti i librai a stare a casa all’inizio di questo difficile 2020. Una sfida ma forse anche un’opportunità, quella di riorganizzarsi in rete.

Durante il lockdown sono state molte le iniziative delle librerie indipendenti che hanno testato forme nuove di vendita non in presenza per stare vicino ai clienti. I lettori di tutta Italia chiedevano di poter avere la possibilità di continuare a leggere scontrandosi però con le chiusure degli esercizi commerciali. Per questo e per ‘restare vive’, le librerie si sono organizzate prima individualmente per consegnare i libri direttamente a casa, poi hanno aderito ad azioni collettive.

È così che sono nati diversi progetti in tutta Italia. Tra tutti, quello che è stato in grado di creare una collaborazione sempre crescente tra librai ed editori è ‘Libri da asporto’, che ha visto impegnate diverse realtà librarie italiane in un network che ha dato la possibilità alle librerie di spedire i libri direttamente a casa dei propri clienti. Un’iniziativa a cui ha aderito anche la catena di librerie online Librerie Coop, presente in Toscana con tre punti vendita a Piombino, Livorno e Grosseto.

‘Libri da asporto’, durante il lockdown, prevedeva la consegna a spese degli editori dei libri per sostenere le librerie. Molti sono stati anche gli editori che sono intervenuti con donazioni per sostenere le librerie, dando vita a una comunità a sostegno della lettura e del libro. Alcune case editrici hanno messo gratuitamente in rete libri di narrativa e romanzi.

Il mercato del libro dopo il lockdown, online o in negozio?

Finito il lockdown qualcosa è cambiato irrimediabilmente e definitivamente. Oggi la sfida non vede contrapposte le librerie fisiche a quelle online, ma la capacità di tutti di operare in rete. Librerie, case editrici e lettori stanno cambiando il loro modo di pensare alla lettura e alla fruizione di libri ‘a distanza’. Negli ultimi venti anni sono cessate moltissime piccole e medie attività, schiacciate da Amazon, ma molte hanno retto e continuato a fare della vendita del libro in presenza un punto di forza. Molti i grandi gruppi editoriali e le librerie indipendenti che si sono impegnate online contro i colossi. Anche le catene hanno retto e si sono specializzate nella distribuzione in rete.

L’opportunità data dall’emergenza coronavirus, che ha messo a rischio la principale industria italiana della cultura, è stata quella di mettere tutta l’editoria insieme dalla stessa parte a difesa del libro dalla “crisi peggiore dal secondo conflitto mondiale” come ha commentato all’indomani del lockdown il presidente dell’Associazione italiana editori, Riccardo Franco Levi. Oggi il settore è in lenta ripresa.

Con l’affermazione della digitalizzazione i contenuti culturali sono distribuiti attraverso la rete in formato digitale, come nel caso dell’e-book, o in formato cartaceo sotto forma di spedizione. Nello specifico l’editoria digitale ha modificato l’intero processo editoriale che utilizza esclusivamente strumenti digitali destinati a un supporto non cartaceo quale il Pc, lo smartphone, il tablet o dispositivi specifici.

Una coesistenza, quella dei due formati, che dall’inizio degli anni Duemila sembrava propendere per un boom del digitale a scapito del tradizionale libro di carta. Ma il fascino dei libri cartacei non ha abbandonato i lettori, che continuano a sceglierli per maneggiali, annusarli e sfogliarli. Non da meno è la necessità di molti di rivolgersi ai librai di fiducia per chiedere consigli di lettura. I librai, dal canto loro, hanno sostituito in molti casi il ‘consiglio in presenza’ con la possibilità di parlare con il cliente attraverso i canali social.

Dalla primavera-estate c’è stato un lento recupero dei canali di vendita fisici, che sono cresciuti del 5% rispetto alla metà di aprile 2020.

Anche le librerie in rete, che danno l’opportunità al lettore di scegliere il libro online ritirarlo fisicamente presso il punto vendita, sono cresciute. In tal caso la scelta del libro avviene online, grazie alle schede di approfondimento dedicate, si procede poi alla prenotazione della copia desiderata e dall'elenco dei punti vendita si sceglie la libreria dove prenotare il libro in formato cartaceo, infine si ritira la copia in libreria.

Salvare il libro quale strumento di cultura

Il mercato del libro oggi in Italia è stato profondamente segnato dagli stravolgimenti dovuti al coronavirus, ma ha saputo riorganizzarsi e reagire tanto che da luglio a settembre i dati registrano un significativo recupero del mercato editoriale italiano sia nelle librerie fisiche che per quelle online.

Le librerie in rete e l’editoria digitale sono un canale alternativo ai tradizionali negozi fisici ma possono camminare di pari passo con questi ultimi collaborando, in nome della salvaguardia del libro, che sia in formato digitale o cartaceo, quale primo e imprescindibile strumento di cultura e conoscenza.Librerie in rete, editoria digitale e lockdown: una sfida di successo

Libri, lettori, librerie fisiche, editoria online e intermediari in rete: far incontrare le esigenze di tutto il settore librario è la grande sfida di questa epoca in cui i colossi online la fanno da padroni nelle vendite. Il 2020 è stato un anno difficile che ha richiesto ai librai di confrontarsi con altre forme di organizzazione per poter arrivare ai lettori attraverso nuove regole di mercato. Un cambiamento verso l’online che era nell’aria, più o meno necessario, ma che è stato accelerato dall’emergenza coronavirus e che potrebbe rappresentare una rivoluzione definitiva del settore.

Libri da asporto, il salto all’online

Piccole e grandi librerie devono confrontarsi, oltre che con i colossi mondiali delle vendite online, anche con l’emergenza coronavirus che ha visto costretti i librai a stare a casa all’inizio di questo difficile 2020. Una sfida ma forse anche un’opportunità, quella di riorganizzarsi in rete.

Durante il lockdown sono state molte le iniziative delle librerie indipendenti che hanno testato forme nuove di vendita non in presenza per stare vicino ai clienti. I lettori di tutta Italia chiedevano di poter avere la possibilità di continuare a leggere scontrandosi però con le chiusure degli esercizi commerciali. Per questo e per ‘restare vive’, le librerie si sono organizzate prima individualmente per consegnare i libri direttamente a casa, poi hanno aderito ad azioni collettive.

È così che sono nati diversi progetti in tutta Italia. Tra tutti, quello che è stato in grado di creare una collaborazione sempre crescente tra librai ed editori è ‘Libri da asporto’, che ha visto impegnate diverse realtà librarie italiane in un network che ha dato la possibilità alle librerie di spedire i libri direttamente a casa dei propri clienti. Un’iniziativa a cui ha aderito anche la catena di librerie online Librerie Coop, presente in Toscana con tre punti vendita a Piombino, Livorno e Grosseto.

‘Libri da asporto’, durante il lockdown, prevedeva la consegna a spese degli editori dei libri per sostenere le librerie. Molti sono stati anche gli editori che sono intervenuti con donazioni per sostenere le librerie, dando vita a una comunità a sostegno della lettura e del libro. Alcune case editrici hanno messo gratuitamente in rete libri di narrativa e romanzi.

Il mercato del libro dopo il lockdown, online o in negozio?

Finito il lockdown qualcosa è cambiato irrimediabilmente e definitivamente. Oggi la sfida non vede contrapposte le librerie fisiche a quelle online, ma la capacità di tutti di operare in rete. Librerie, case editrici e lettori stanno cambiando il loro modo di pensare alla lettura e alla fruizione di libri ‘a distanza’. Negli ultimi venti anni sono cessate moltissime piccole e medie attività, schiacciate da Amazon, ma molte hanno retto e continuato a fare della vendita del libro in presenza un punto di forza. Molti i grandi gruppi editoriali e le librerie indipendenti che si sono impegnate online contro i colossi. Anche le catene hanno retto e si sono specializzate nella distribuzione in rete.

L’opportunità data dall’emergenza coronavirus, che ha messo a rischio la principale industria italiana della cultura, è stata quella di mettere tutta l’editoria insieme dalla stessa parte a difesa del libro dalla “crisi peggiore dal secondo conflitto mondiale” come ha commentato all’indomani del lockdown il presidente dell’Associazione italiana editori, Riccardo Franco Levi. Oggi il settore è in lenta ripresa.

Con l’affermazione della digitalizzazione i contenuti culturali sono distribuiti attraverso la rete in formato digitale, come nel caso dell’e-book, o in formato cartaceo sotto forma di spedizione. Nello specifico l’editoria digitale ha modificato l’intero processo editoriale che utilizza esclusivamente strumenti digitali destinati a un supporto non cartaceo quale il Pc, lo smartphone, il tablet o dispositivi specifici.

Una coesistenza, quella dei due formati, che dall’inizio degli anni Duemila sembrava propendere per un boom del digitale a scapito del tradizionale libro di carta. Ma il fascino dei libri cartacei non ha abbandonato i lettori, che continuano a sceglierli per maneggiali, annusarli e sfogliarli. Non da meno è la necessità di molti di rivolgersi ai librai di fiducia per chiedere consigli di lettura. I librai, dal canto loro, hanno sostituito in molti casi il ‘consiglio in presenza’ con la possibilità di parlare con il cliente attraverso i canali social.

Dalla primavera-estate c’è stato un lento recupero dei canali di vendita fisici, che sono cresciuti del 5% rispetto alla metà di aprile 2020.

Anche le librerie in rete, che danno l’opportunità al lettore di scegliere il libro online ritirarlo fisicamente presso il punto vendita, sono cresciute. In tal caso la scelta del libro avviene online, grazie alle schede di approfondimento dedicate, si procede poi alla prenotazione della copia desiderata e dall'elenco dei punti vendita si sceglie la libreria dove prenotare il libro in formato cartaceo, infine si ritira la copia in libreria.

Salvare il libro quale strumento di cultura

Il mercato del libro oggi in Italia è stato profondamente segnato dagli stravolgimenti dovuti al coronavirus, ma ha saputo riorganizzarsi e reagire tanto che da luglio a settembre i dati registrano un significativo recupero del mercato editoriale italiano sia nelle librerie fisiche che per quelle online.

Le librerie in rete e l’editoria digitale sono un canale alternativo ai tradizionali negozi fisici ma possono camminare di pari passo con questi ultimi collaborando, in nome della salvaguardia del libro, che sia in formato digitale o cartaceo, quale primo e imprescindibile strumento di cultura e conoscenza.


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