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Attualità giovedì 08 settembre 2016 ore 16:00

Task force contro i tumori del sangue

La ricerca e i nuovi farmaci per combattere i tumori mieloidi cronici sul tavolo del convegno internazionale all'Università di Firenze



FIRENZE — Cresce il numero di persone affette da tumori del sangue ma cresce anche la ricerca che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante producendo un farmaco specifico per la terapia mirata contro questo tipo di malattie. Il compito di fare il punto sulle innovazioni in questo ambito è affidato agli scienziati ospiti del convegno “Recent advances in understanding and treating chronic myeloid neoplasms", in programma fino al 10 settembre nell'aula magna del rettorato dell'Università di Firenze. L'evento è organizzato dall'Università degli Studi di Firenze e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini. 

"Il meeting si incentra su una categoria particolare di tumori cronici del sangue, un campo nel quale sono avvenuti cambiamenti radicali negli ultimi dieci anni dopo la scoperta delle prime mutazioni del dna che hanno permesso di trovare alcune delle proteine coinvolte fino allo sviluppo di terapie mirate contro le cellule tumorali", spiega il presidente del convegno Alessandro Vannucchi, professore associato di ematologia all'Università di Firenze. Un'evoluzione che ha migliorato molto anche la vita dei pazienti affetti da questo tipo di patologie e in cui la Toscana ha fatto il suo in quanto a ricerca: "La Toscana è a livelli molto alti - prosegue - da due anni l'azienda ospedaliera universitaria di Careggi e l'università hanno creato il centro di ricerca e innovazione per queste malattie la cui finalità è migliorare le terapie esistenti". 

Proprio questo, adesso, è l'obiettivo discusso dagli scienziati presenti al convegno: sviluppare conoscenze e metodi che permettano di ottenere una diagnosi sempre più precoce e di combattere anche la resistenza che le cellule tumorali talvolta sviluppano.

"Accanto alle nuove terapie molecolari mirate verso i bersagli delle cellule tumorali risulta molto importane poter selezionare le cellule tumorali che hanno la capacità di cambiare nel tempo e di diversificarsi cercando di sfuggire alle terapie", aggiunge il presidente della Fondazione internazionale Menarini Alessandro Casini

La strada ancora è lunga ma i cambiamenti che già si apprezzano nella cura dei tumori del sangue, spiegano gli esperti, sono radicali rispetto solo a un decennio fa.  


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TUMORI SANGUE, CRESCE LA RICERCA IN TOSCANA
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