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Attualità mercoledì 21 ottobre 2015 ore 15:28

Amianto, il consiglio reclama il piano regionale

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale una mozione, presentata dal gruppo Si-Toscana a sinistra e poi rielaborato e firmato da tutti i gruppi



FIRENZE — L’amianto provoca in Toscana 60 morti l’anno secondo gli ultimi dati Ispo.

La mozione approvata dal Consiglio impegna la Giunta regionale “a dare rapida attuazione alla legge 51/2013 redigendo il piano regionale per la tutela dall’amianto, dotandolo dei necessari finanziamenti e a prevederlo all’interno del prossimo Piano regionale di sviluppo che la Giunta sarà chiamata ad adottare”.

Come ha spiegato il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori illustrando il testo all’aula, “la Regione Toscana si è dotata di una legge all’avanguardia per la bonifica dell’amianto e la parallela promozione del risparmio energetico. Adesso è il momento di dare un’accelerata e piena attuazione alla legge, elaborando il piano previsto dalla norma, che doveva essere redatto entro sei mesi e invece, dopo due anni, ancora non c’è; inoltre, è opportuno inserirlo nel Prs e reperire le risorse necessarie”.

Ilaria Bugetti (Pd), ha ricordato che “si tratta di un tema estremamente sentito dai cittadini”. “La Regione Toscana – ha aggiunto – si è dotata di una normativa avanzata, e oggi ci sono le condizioni per avere uno strumento che può veramente funzionare, tutelando la salute pubblica e, allo stesso tempo, favorendo il lavoro e lo sviluppo economico. C’è necessità però di aggregare tutti i dati che abbiamo, ed è essenziale coinvolgere le associazioni di categoria”.

Giacomo Giannarelli (capogruppo M5S) ha affermato di “condividere in pieno le ragioni di questa mozione” e ne ha sottolineato l’urgenza. “A livello parlamentare il Movimento 5 stelle è intervenuto per l’individuazione dei fondi, che saranno esclusi dal patto di stabilità. Quindi non abbiamo scuse per non agire”.

Roberto Salvini (Lega nord) ha espresso il suo favore alla mozione, avvertendo però “che bisogna rimanere con i piedi per terra, perché l’amianto è dappertutto, nelle tubature dell’acqua, nelle porte antincendio, nelle pareti delle scuole. Quindi bisogna agire gradatamente, altrimenti occorreranno miliardi per gli interventi”.

Monia Monni (Pd) ha ricordato la sua provenienza da un polo produttivo, costruito tra il 1965 e il 1985, in cui il ricorso alll’amianto è stato massiccio. “In Toscana abbiamo la prima normativa completa in Italia, e particolarmente efficace – ha aggiunto –; dobbiamo affrettare i tempi, ovviamente con interventi progressivi e individuando delle priorità”.


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