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Cultura martedì 14 novembre 2023 ore 12:00

Montale inedito ecologista, la scoperta di una ex studentessa toscana

Eugenio Montale
Eugenio Montale

Ida Duretto oggi insegna in Giappone, ma si è formata alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha rinvenuto la poesia sconosciuta durante le sue ricerche



PISA — Eugenio Montale inedito, con una poesia scoperta dall'alumna della Scuola Normale Superiore di Pisa Ida Duretto, versi finora ignoti e destinati ad essere pubblicati nel fascicolo di Novembre dei Quaderni montaliani.

La scoperta di Duretto, che dopo la formazione in Toscana attualmente è docente di Letteratura italiana all’Università di Kyoto, ha fatto il giro del mondo. La poesia è stata rinvenuta nel Centro Manoscritti dell’Università di Pavia durante le ricerche della docente per l’edizione del commento agli Altri versi

Il componimento, battuto a macchina sul retro di una traduzione montaliana di Yeats, presenta diverse stesure: nelle prime, spiega una nota della Scuola Normale, compare il nome di Elena Croce, la figlia del filosofo Benedetto, scrittrice e ambientalista. 

Ida Duretto

Ida Duretto

Il testo rinvenuto da Ida Duretto affronta criticamente la costruzione dell’ecomostro di Fuenti, negli anni Settanta al centro di un dibattito sulla tutela dell’ambiente naturale: Elena Croce, infatti, aveva probabilmente tentato di coinvolgere Montale nel progetto di una proposta di legge sulla tutela dei beni culturali in seguito alla costruzione di un albergo sulla Costiera amalfitana, in località Fuenti, avvenuta nel 1972, su cui il poeta e numerosi altri intellettuali si erano già pronunciati.

Questo componimento dell’8 Marzo 1975 sembra nascere proprio da questa sollecitazione: i riferimenti all’Inferno dantesco aumentano da una stesura all’altra, mentre scompare il nome di Elena Croce, come evidenzia Ida Duretto. La versione finale, con il titolo I grattacieli vergato a mano, si conclude con la constatazione amara che gli "alti piati" della "intellighenzia" "saranno sprecati; grattare il cielo / è ciò che resta a chi non creda più / che un cielo esista".

Duretto accosta questa poesia con una prima stesura di L’eroismo: "Elena vorrebbe che mi opponessi", incipit della prima versione de I grattacieli, richiama quel "Clizia avrebbe voluto che m’ingaggiassi" riferito all’impegno politico nella guerra civile spagnola. L’ipotesi non esclusa da Duretto è che questi componimenti costituissero una serie sull’impossibilità di prendere parte alla vita civile.


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