Attualità giovedì 24 dicembre 2015 ore 15:05
I procioni amano la Toscana, anche troppo
Alcuni esemplari sono stati avvistati nel Parco delle foreste casentinesi. Secondo il presidente del parco sono un pericolo per il nostro territorio
AREZZO — Il procione è portatore di alcune patologie e può avere un impatto sul mantenimento della biodiversità. La raccomandazione è di evitare di avvicinarlo e segnalarne la presenza.
Il Parco sta mettendo in atto un piano di monitoraggio per capire la reale entità del problema per affrontare la situazione. L'emergenza è stata rilevata dalla Forestale. La specie, per la legge italiana, è nella lista degli animali pericolosi per la cui detenzione serve un'autorizzazione e in quella dell'Ue delle specie esotiche invasive per cui è imposto di evitare che sia presente in stato di naturale libertà.
Su come sia arrivata l'ipotesi più probabile è che ci sia stata una fuga accidentale di alcuni esemplari detenuti in cattività.
Sul rischio per la salute, Santini spiega che l'animale "è portatore di alcune patologie, tra cui una in particolare può rappresentare un problema: una parassitosi intestinale che può colpire persone con sistema immunitario debole come bambini, anziani o immunodepressi. La trasmissione può avvenire tramite l'ingestione delle uova del parassita che vengono emesse con le feci. Inoltre si riproduce molto velocemente e compete con molte specie proprie del nostro territorio.
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