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Cronaca giovedì 01 dicembre 2016 ore 16:36

"Martina morì per scappare dalla violenza"

Svolta nel caso della ragazza genovese morta cadendo dal balcone di un albergo mentre era in compagnia di due aretini. Si va verso il processo



AREZZO — Il procuratore di Arezzo ha firmato l'avviso di chiusura delle indagini per i due ragazzi aretini accusati della morte di Martina Rossi, la 20enne di Genova che cinque anni fa morì cadendo dal balcone di una camera di albergo a Palma de Maiorca. 

La drammatica vicenda è stata ripercorsa ieri sera dalla trasmissione "Chi l'ha visto", in particolare attraverso il racconto del padre di Martina che da 5 anni lotta per arrivare alla verità su questa vicenda. 

Martina era in vacanza con alcune amiche e lì conobbe quattro ragazzi di Arezzo. Alloggiavano nello stesso albergo così, quando le due amiche le fecero capire di voler rimanere sole con due dei ragazzi appena conosciuti, Martina decise di raggiungere gli altri due aretini nella loro camera. Ma dopo pochi minuti che si trovava lì, la giovane volò di sotto dal sesto piano. Una fine atroce, la cui verità oggi potrebbe essere più vicina.

I due ragazzi che erano in camera con lei saranno quasi sicuramente rinviati a giudizio e il processo cercherà di fare luce su questa brutta storia. Secondo la loro versione, come quella della polizia spagnola che ha liquidato la vicenda in poco tempo, Martina sarebbe stata sotto gli effetti della droga al momento della caduta. Ma le loro parole non hanno mai convinto gli inquirenti italiani, anche in seguito ad alcune perizie fatte per chiarire la caduta di Martina e alla riesumazione del suo corpo, dove sono state riscontrate ferite non compatibili con quel volo. 

Così, i due aretini sono ora accusati di omicidio colposo, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale. Un piccolo grande sollievo per Bruno Rossi: "Io e mia moglie sapevamo che non poteva essere stato un incidente. Avremo la giustizia che Martina merita".

Simona Buracci
© Riproduzione riservata


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