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Guazzabugli favolosi

di - domenica 19 novembre 2023 ore 00:05

Un canguro femmina con il cucciolo nel marsupio - foto Alberta Canepa
Un canguro femmina con il cucciolo nel marsupio - foto Alberta Canepa

L’Australia è un continente sorprendente. Niente laggiù assomiglia agli altri posti della Terra. Un territorio grande poco meno dell'Europa dove vivono appena 25 milioni di persone, concentrate sulle coste visto che le zone interne sono in gran parte desertiche o semidesertiche e comunque inospitali. Il clima passa da un estremo all’altro e la calura estiva è in grado di prosciugare immense superfici d'acqua. Nel corso dei millenni la Natura ha così plasmato gli animali affinché potessero sopravvivere in questo contesto infernale. I risultati finali sembrano un guazzabuglio di specie ma, in realtà, siamo davanti a capolavori della genetica. Vi propongo due esempi, incontrati nell'outback.

Il massiccio sacro di Uluru nell'outback australiano - foto Alberta Canepa

Il massiccio sacro di Uluru nell'outback australiano - foto Alberta Canepa

Il deserto dei pinnacoli, Coral Coat, Australia - foto Paola Cattaneo

Il deserto dei pinnacoli, Coral Coat, Australia - foto Paola Cattaneo

L’ECHIDNA a prima vista appare come un grazioso agglomerato di aculei e di peli da cui sporgono un sottile muso allungato e quattro zampe tozze, quelle posteriori con i piedi rivolti all'indietro.

Echidna - foto Alberta Canepa

Echidna - foto Alberta Canepa

L'echidna appartiene all’ordine dei monotremi, quindi è uno dei mammiferi più primitivi ma le femmine, dopo l’accoppiamento e una gestazione di 22 giorni, non partoriscono un cucciolo ma un uovo che poi, con movimenti precisi, fanno scivolare dentro il marsupio; passano altri 10 giorni e il piccolo rompe il guscio con un unico dente aguzzo che poi perderà crescendo. Per nutrirsi deve essere allattato ma siccome la madre non ha i capezzoli, il latte trasuda dalla plica di pelle del marsupio e il neonato non lo succhia ma lo lecca. Dopo un mese e mezzo il giovane echidna si avventura all'esterno. Non è finita qui.

Echidna - foto Paola Cattaneo

Echidna - foto Paola Cattaneo

Le femmine hanno due vagine mentre i maschi hanno un pene - unico al mondo - con quattro estremità disposte a ventaglio che, durante l’atto sessuale, vengono usate due per volta. L’accoppiamento è una conquista sudatissima. Al tempo degli amori la femmina diffonde feromoni e i maschi cominciano a seguirla, tutti in fila, anche 10-11 per volta. La processione può durare molti giorni. Alla fine il pretendente che, a furia di testate, è riuscito a prevalere sugli altri si piazza nella posizione giusta e procede, non senza aver dovuto prima scavare nel terreno una trincea in cui sdraiarsi per penetrare la cloaca della femmina.

Echidna - foto Alberta Canepa

Echidna - foto Alberta Canepa

Gli echidna sono solitari e timidi ma a volte si avventurano sulle strade australiane poco frequentate, rischiando di essere investiti. In questi casi gli automobilisti si fermano per spostarli fuori dalla carreggiata, magari aiutandosi con un paio di pinne come il giovanotto della foto qui sotto. Da notare che l'oggetto del salvataggio, per tutto il tempo, ha fatto finta di essere morto.

Un automobilista salva un echidna utilizzando un paio di pinne - foto Paola Cattaneo

Foto di Paola Cattaneo

Un altro animale straordinario è il CANGURO, il simbolo dell'Australia. Intanto è l’unico che, quando deve spostarsi velocemente, procede saltando sulle sviluppatissime zampe posteriori, i cui tendini funzionano come molle: quando il canguro tocca terra si allungano sotto il suo peso e accumulano energia, quando il canguro salta si contraggono e la rilasciano, producendo forza elastica.

Un canguro - foto Alberta Canepa

Un canguro - foto Alberta Canepa

Echidna - foto Paola Cattaneo

Echidna - foto Paola Cattaneo

I canguri possono cosí compiere balzi lunghi fino a 9 metri e alti 4, bilanciati dalla coda robusta, e coprire notevoli distanze toccando i 50 chilometri all'ora. Il tutto consumando appena il 25% dell’energia che sarebbe necessaria se si muovessero su quattro zampe.

Un canguro - foto Alberta Canepa

Un canguro - foto Alberta Canepa

Quando invece si spostano lentamente, usano tutte le zampe più la coda come quinto appoggio. I corti arti superiori tornano utili, in caso di pericolo, anche per prendere a pugni aggressori o avversari.

Canguri - foto Alberta Canepa

Canguri - foto Alberta Canepa

L'apparato riproduttivo è stupefacente. Tanto per cominciare i maschi hanno i genitali posizionati al contrario rispetto agli uomini: in fondo all’addome prima appaiono i due testicoli e il pene è sotto invece che sopra. Inoltre quando vogliono assumere un atteggiamento minaccioso, si alzano sulle zampe posteriori e mostrano i testicoli gonfi.

Canguro in atteggiamento minaccioso - foto Paola Cattaneo

Canguro in atteggiamento minaccioso - foto Paola Cattaneo

Le femmine invece hanno tre vagine: le due laterali servono per convogliare gli spermatozoi fino ai due uteri, quella centrale per il parto. Sono molto fertili: possono andare in calore durante tutto l'anno e, dopo l'atto sessuale, portare avanti una gravidanza in un utero e conservare nell'altro un embrione fino a quando non si sentono pronte per un nuovo bebè.

Un canguro femmina con il cucciolo nel marsupio

Un canguro femmina con il cucciolo nel marsupio

Il cucciolo nasce dopo appena trenta di giorni di gestazione, in genere in Gennaio o Febbraio. Minuscolo, quasi allo stato embrionale, è lungo solo 2 centimetri e pesa circa un grammo. Tuttavia è dotato di minuscole zampe che gli consentono di arrampicarsi fino al bordo del marsupio e lasciarsi andare al suo interno. In questa tasca di pelle ci sono quattro capezzoli a cui si puó attaccare.

L’allattamento dura più di 8 mesi e, durante questa fase, i cangurini lasciano raramente il loro rifugio: sono dei veri mammoni. L'addio definitivo al marsupio avverrà, molto a malincuore, solo a sviluppo completato. Ma anche allora c'è sempre qualche cucciolo che non si arrende e cerca i capezzoli materni fuori tempo massimo.

Un canguro femmina allatta il suo cucciolo - foto Alberta Canepa

Un canguro femmina allatta il suo cucciolo - foto Alberta Canepa

L'Australia è uno di quei posti del mondo dove è ancora la Natura a comandare. L'evoluzione ha conferito alle sue specie endemiche incredibili risorse fisichecapacità di adattamento. Noi umani blateriamo tanto di resilienza ma quello che conta davvero, per vincere in ambienti ostili e in condizioni sfavorevoli, ha un altro nome. Si chiama forza della vita. Così a occhio, non è detto che la nostra specie ne abbia ancora a sufficienza.

Bluelama2023@gmail.como

Un canguro con il cucciolo quasi adulto - foto Alberta Canepa

Un canguro con il cucciolo quasi adulto - foto Alberta Canepa
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