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Attualità giovedì 04 luglio 2024 ore 17:30
Autonomia differenziata, dalla Toscana due testi per il referendum
Il Consiglio regionale della Toscana si prepara a chiedere l'abrogazione della legge sull'autonomia differenziata. Le proposte di Pd, Iv e M5s
TOSCANA — Con due proposte di deliberazione per l’indizione del referendum abrogativo della legge 86/24, presentate dai gruppi consiliari di Partito Democratico, Italia Viva e Movimento Cinque, il Consiglio regionale della Toscana si prepara a chiedere l'abrogazione della legge sull'autonomia differenziata.
Una prevede l’abolizione totale della legge Calderoli, l’altra solo di un’ampia parte, nel caso non fosse ammissibile l’intera abrogazione.
Le due proposte, firmate questa mattina dal capogruppo del Partito Democratico Vincenzo Ceccarelli, di Italia Viva Stefano Scaramelli e dalla vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi, approderanno presto nell'aula del Consiglio regionale: gli atti saranno proposti per l’iscrizione all’ordine giorno già per la seduta in programma per martedì 9 Luglio.
Alla base dell'iniziativa, spiega Vincenzo Ceccarelli, c'è la volontà condivisa dalle tre forze politiche di "Abrogare una legge che rischia di alterare l’equilibrio dei poteri dello Stato, che rischia di consegnarci venti staterelli ognuno con le sue prerogative e con poteri eccessivi rispetto allo Stato, soprattutto su alcune materie sensibili che, a nostro avviso, devono essere gestite unitariamente, che aumenta le diseguaglianze tra regioni forti e quelle deboli".
"A rischio non c’è solo l’esplosione delle disomogeneità esistenti tra i diversi territori regionali, ma anche coesione sociale, culturale e territoriale – ha aggiunto Stefano Scaramelli – La richiesta congiunta di indizione del referendum popolare abrogativo dell'autonomia differenziata è la dimostrazione concreta di come il fronte popolare, progressista e riformista può stare insieme e collaborare sulle cose che ci uniscono, a partire dalle battaglie giuste come questa".
"Crediamo fortemente – ha detto Silvia Noferi – che ancora di più in questo periodo storico, che ha accorciato le distanze geografiche ed economiche, sia determinante pensare ad uno sviluppo complessivo ed organico del territorio per creare le stesse possibilità di lavoro e servizi al Sud, al Centro e al Nord del Paese. Vogliamo fermare le migrazioni interne per ragioni di salute, di studio e di opportunità lavorative per i giovani".
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