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Attualità venerdì 04 dicembre 2015 ore 16:06

Banda larga ovunque in Toscana

Entro Gennaio si arriverà all'80 per cento di copertura. A Marzo il piano sarà completato ma la Regione pensa già alla banda ultralarga



FIRENZE — Banda larga in dirittura di arrivo, ovunque in Toscana, ma già si parte anche con la banda ultralarga, che grazie ai soldi della Regione, i fondi europei ed altri finanziamenti pubblici arriverà anche nelle aree che gli operatori considerano a fallimento di mercato, quelle cioè dove i costi per le infrastrutture sono giudicati superiori ai possibili ricavi e che riguardano anche alcune zone industriali.

Per quanto riguarda il piano della banda larga a Marzo 2016 il piano per la banda larga sarà completato e le 1251 località toscane di 190 diversi comuni che lo scorso aprile non potevano ancora navigare su internet a 20 Mbit – quelle dove la banda larga non sarebbe mai arrivata, perché gli operatori non ritenevano vantaggioso investirci - finalmente saranno connesse.

"Nonostante il metodo rivoluzionario che abbiamo messo un campo, con un'unica conferenza di servizi e un tavolo con oltre 290 enti, società e istituzioni al posto di tante e piccole conferenze, ci sono stati dei ritardi – spiega l'assessore all'innovazione e ai sistemi informativi della Toscana, Vittorio Bugli - . La conferenza aveva dato il proprio via libera nel mezzo dell'estate e i lavori dovevano concludersi a ottobre. Laddove ravviseremo la responsabilità dell'esecutore applicheremo le sanzioni previste dal contratto".

Per la banda ultra larga il piano sarà completato in tre o quattro anni. "Da qui al 2020 – dice Bugli – nelle aree oggi giudicate bianche (a fallimento di mercato ndr) – si potrà navigare a 30 Mbit nel 15 per cento dei casi e nel resto a 100 Mbit". Più di quello che ha chiesto l'Unione europea. Un piano che si distenderà nel tempo, ma con i primi interventi che partiranno subito.

Avranno la priorità i comuni con un maggior numero di imprese rispetto agli abitanti: saranno considerate le aziende del secondo e primo settore, quelle di industria e agricoltura. Sarà tenuto conto anche di un eventuale compartecipazione, pubblica o privata, ai costi. Regione e Ministero porteranno la fibra passiva, spenta. Per accenderla serviranno poi le richieste di imprese e utenti. 

Nell'elenco figurano comuni come Santa Croce, Bucine, Altopascio e Cerreto Guidi, Capalbio, San Marcello Pistoiese o Roccastrada, solo per citarne alcuni. Sono un'ottantina i territori censiti. Il primo bando conta 27 milioni di risorse pubbliche: 12 ce li mette direttamente la Regione, altri 11 sono del Feasr, il fondo europeo per lo sviluppo delle aree rurali, e 4 il Ministero. Ogni Comune firmerà una convezione con Infratel.


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