Fréjus chiuso per frana, export toscano a rischio

Ammonta a 1,9 miliardi di euro il volume di esportazioni agroalimentari toscane messo a repentaglio dal caos al valico alpino

BARDONECCHIA — Col traforo del Fréjus chiuso al transito dei mezzi pesanti per via della frana avvenuta in Savoia il 28 Agosto scorso sono a rischio le esportazioni dell'agroalimentare toscano per un valore di circa 1,9 miliardi di euro. E' infatti il 57% dell'export di cibo Made in Tuscany a viaggiare verso l'Ue con l'88% che viene trasportato su gomma attraverso i valichi alpini.

La stima giunge da Coldiretti Toscana che ha analizzato gli effetti dei limiti alla circolazione lungo le frontiere dopo il crollo nella valle della Maurienne che ha portato alla chiusura del traforo e a importanti limitazioni alla circolazione.

"Dalla frutta alla verdura e dai formaggi ai prosciutti, il caos dei trasporti ai valichi di frontiera mette a serio repentaglio soprattutto le merci deperibili che per la loro corretta conservazione non possono affrontare gli allungamenti dei tempi di trasporto e per le quali è strategico abbreviare il più possibile l’intervallo fra il momento della raccolta e l’arrivo sugli scaffali per la vendita", motiva Coldiretti che chiede di intervenire con accordi per ridurre al minimo i disagi ma anche negli investimenti sulla logistica.

"In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia", sono i dati diffusi da Coldiretti su base dati del Centro Studi Divulga.

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