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Attualità venerdì 26 settembre 2014 ore 14:07

Bassilichi e la Camera di Commercio 2.0

Servizio di Tommaso Tafi

Nel 2017 l'ente investirà sul territorio 8 milioni di euro seguendo le linee di intervento indicate dalle imprese: Aeroporto e Firenze Fiera in primis



FIRENZE — Primi passi per il nuovo corso della Camera di Commercio di Firenze. Dopo aver annunciato a fine luglio una rivoluzione nel sistema di gestione dell'ente a cominciare dall'azzeramento dei finanziamenti a pioggia destinati ad associazioni ed eventi a partire dal 2015, il presidente Leonardo Bassilichi ha chiarito i suoi obiettivi futuri. Nel 2017 infatti, al termine della riorganizzazione interna (che prevede anche un drastico ridimensionamento del patrimonio immobiliare) la Camera di Commercio investirà sul territorio fiorentino 8 milioni di euro. Soldi che deriveranno da una razionalizzazione delle spese che Bassilichi punta a concordare insieme agli associati.

Per questo nei mesi scorsi è stato inoltrato alle 96 mila imprese registrate un questionario per cercare di capire in che direzione dovranno essere indirizzate nel futuro le risorse della Camera di Commercio.

Le risposte valide sono state solo 1.996, segno secondo Bassilichi "di un problema di comunicazione tra le imprese e la Camera di Commercio, che deve essere risolto". 
Da queste risposte, però, sono emersi una serie di spunti interessanti per il prosieguo dell'attività di ammodernamento della CCIAA.

Per prima cosa i duemila imprenditori che hanno risposto ai questionari hanno identificato in Adf (aeroporto di Firenze), Firenze Fiera e Mukki le tre società di cui la Camera di Commercio dovrà rimanere azionista. Un dato chiaro, che ha portato Bassilichi a delineare la strategia per il futuro: la Camera di Commercio rimarrà azionista delle società il cui lavoro varia a seconda di come varia il mercato, mentre resterà altri 3 anni in quelle il cui core business non cambia, per poi uscire in seguito. Tradotto, l'idea di Bassilichi è rimanere nell'azionariato dell'aeroporto e della Fiera, per pilotarne (per quanto possibile) le strategie e seconda delle oscillazioni del mercato, e uscire invece da aziende come Mukki o Firenze parcheggi.

L'altro canale in cui la Camera di Commercio vuole avere un ruolo è quello della formazione, modificando però i sistemi di finanziamento. Non più soldi alle scuole di moda, di arti e mestieri, o di scienze aziendali in rapporto al numero di studenti, ma un contributo agli istituti per ogni ragazzo che viene inserito nel mondo del lavoro.

Per quanto riguarda l'internazionalizzazione delle imprese, invece, la Camera di Commercio sembra decisa a smantellare Promo Firenze per appoggiarsi all'agenzia nazionale Ice. Mentre sul fronte dell'offerta interna Bassilichi ha invitato gli imprenditori a proporre 12 grandi eventi da pianificare e realizzare nel corso di un anno. 

L'obiettivo della nuova Camera di Commercio fiorentina è quello di cancellare il credito diretto alle imprese (1,2 milioni di euro erogati nel 2014), vuoi per progetti legati alla formazione, vuoi per eventi culturali; la strategia sarà quella di aiutare gli imprenditori e le fondazioni a trovare linee di credito altrove.

Un ultimo punto interessante del questionario riguarda la riforma del sistema camerale, che prevede per il prossimo anno , l'azzeramento dei diritti annuali (ovvero le quote che le singole aziende devono versare ogni anno alla Camera di Commercio). Un'impostazione che non convince il 60% delle imprese che hanno compilato il questionario, che preferirebbero una riduzione del diritto camerale del 50%.


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