Cronaca martedì 08 aprile 2025 ore 19:20
Deposito Eni, quattro indagati per scarichi irregolari

Nuovi atti della Procura, collegati stavolta a un altro filone sulle acque reflue nel fosso Tomerello. Avvisi di garanzia a persone già indagate
CALENZANO — La Procura della Repubblica di Prato, che indaga sull'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano lo scorso 9 Dicembre e nella quale hanno perso la vita cinque lavoratori, ha inviato altri quattro avvisi di garanzia, insieme a un decreto di ispezione, perquisizione e sequestro per quattro persone.
I nuovi atti degli inquirenti, dopo quelli resi noti lo scorso 19 Marzo sui nove indagati, sono collegati a un nuovo filone di indagini circa gli scarichi di acque reflue industriali nel fosso Tomerello, ches scorre nelle vicinanze del deposito. I quattro destinatari, in ogni caso, risultano già indagati per l'inchiesta principale.
Secondo la nota della Procura, i quattro avrebbero "provveduto ad aprire o comunque consentito che venissero effettuati" questi nuovi scarichi, "senza l'autorizzazione unica ambientale che avrebbe dovuto essere rilasciata" dalla Città Metropolitana di Firenze. Ciò sarebbe avvenuto "mediante l'impiego di un bypass che mette in comunicazione la vasca di fine trattamento del ciclo con il corpo recettore finale", ovvero il torrente stesso.
Dunque, secondo le ipotesi degli inquirenti, si tratta di una nuova contestazione che riguarda un reato ambientale, parallelo all'indagine in corso per l'esplosione avvenuta nel deposito a Dicembre scorso. "Gli indagati avrebbero permesso lo scarico di acque reflue - hanno aggiunto nella nota dalla Procura - che hanno determinato una concentrazione di idrocarburi totali nel fosso maggiore del limite autorizzato allo scarico stesso".
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