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Attualità domenica 10 settembre 2023 ore 10:30

Moria di pesci nel torrente in secca senza ossigeno

moria di pesci

Dopo l'allarme della protezione civile sono scattati i controlli dei tecnici Arpat. Animali morti per anossia anche a causa degli sfalci in acqua



CALENZANO — La morìa di pesci nel torrente Chiosina, proprio nel tratto vicino al Parco delle Carpugnane a Calenzano, alle porte di Firenze, aveva fatto scattare da parte della sala operativa di protezione civile l'allarme verso Arpat per il timore di uno sversamento di idrocarburi.

Invece no: idrocarburi non ce ne sono, ma assenza di ossigeno nell'acqua in cui gli animali sono massicciamente morti invece sì, dovuta al fatto che il corso d'acqua è in secca e alla presenza di sfalci vegetali che hanno assorbito, esaurendolo, il poco ossigeno disponibile in quel trtto.

Il personale Arpat durante il sopralluogo ha accertato che, a causa della scarsità di acqua, il tratto del torrente interessato dalla moria di pesci al momento è separato dal resto del corso d’acqua da due tratti, a monte e a valle, nei quali il corso stesso risulta asciutto.

Non solo: "Nei giorni scorsi il Consorzio di Bonifica ha effettuato lo sfalcio della vegetazione circostante il torrente e gran parte dello sfalcio è rimasto all'interno del corso d'acqua. La decomposizione del materiale vegetale sta producendo un consumo di ossigeno nella poca acqua residua nel letto del fiume in quel tratto", rifersice Arpat all'esito dei controlli.

"Tale situazione è stata confermata dalle misure di ossigeno disciolto fatte sia a monte sia nel tratto interessato dalla moria di pesci: nel tratto a monte l'ossigeno disciolto raggiungeva il 100% di saturazione mentre nel tratto interessato dalla moria di pesci era intorno al 30%". 

Così "i pesci intrappolati in quel segmento di torrente sono morti per anossia dovuta allo scarso ricambio di acqua e soprattutto alla presenza di materiale vegetale in decomposizione".

Arpat dunque "ha chiesto al Comune di attivarsi con il Consorzio di Bonifica per la pulizia del corso d'acqua e, per quanto possibile, per lo spostamento dei pesci ancora vivi presenti nel tratto di torrente interessato. Il Comune, con la collaborazione del Consorzio, provvederà anche alla rimozione e allo smaltimento delle carcasse dei pesci morti".

Su richiesta di Arpat è intervenuta anche la polizia provinciale della Città metropolitana di Firenze "per prelevare un campione di pesci da sottoporre alle analisi dell'Istituto zooprofilattico che potranno confermare la causa della morte", recita la nota dell'Agenzia toscana per la protezione ambientale.


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