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Attualità mercoledì 25 marzo 2020 ore 18:50

Cig in deroga per Covid, alla Toscana i primi 84 milioni

foto di Franco Bonciani

Il governo ha ripartito la prima tranche dei fondi stanziati con il decreto Cura Italia. In totale la Toscana potrà contare su 244 milioni



FIRENZE — I ministri del lavoro e dell'economia e delle Finanze hanno firmato il decreto di assegnazione alle Regioni delle risorse per la cassa integrazione in deroga stanziate nell decreto Cura Italia  a sostegno delle aziende, per fronteggiare le pesantissime conseguenze dell'epidemia di coronavirus (vedi qui sotto gli articoli collegati). Complessivamente si tratta di 3,3 miliardi di euro.

Il decreto riguarda una prima tranche da 1,3 miliardi, con l'attribuzione alla Regione Toscana di circa 84 milioni di euro; a questi si aggiungeranno le risorse della seconda tranche, superiori a 100 milioni di euro secondo le stime. E non  appena l'Inps avrà dato il via libera, la Regione Toscana metterà a disposizione altri 60 milioni di euro derivanti dalla precedente gestione degli ammortizzatori sociali. Il totale quindi di risorse per la cig su cui potranno contare le imprese toscane e i loro lavoratori è superiore a 244 milioni di euro.

La Regione Toscana ha già firmato l'accordo con le parti sociali per l'erogazione degli aiuti e quindi l'operazione Cig può partire non appena il ministero del lavoro e l'Inps renderanno note le procedure operative.

Ricordiamo che la cassa interazione in deroga è uno strumento a cui possono accedere tutti i datori di lavoro privati per i quali non sono previsti a regime altri ammortizzatori sociali, come ad esempio la Cigo o i Fondi bilaterali specifici di ogni settore. 

Possono fare richiesta anche i datori di lavoro che occupano un solo dipendente e sono comprese tutte le tipologie di lavoratori subordinati, come ad esempio i lavoratori intermittenti e i lavoratori a domicilio. Sono invece esclusi i lavoratori domestici come colf e badanti.

L'accordo sindacale con i lavoratori non è necessario per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti; è invece necessario per i datori di lavoro che occupano più di 5 dipendenti. L’accordo potrà essere sottoscritto anche in via telematica all’esito della consultazione con le organizzazioni sindacali più rappresentative.  Nell’accordo va dato atto che il ricorso alla cig in deroga è necessario in conseguenza degli "effetti diretti o indiretti del fenomeno epidemiologico Covid-19 e delle misure di contenimento adottate". 

Il datore di lavoro può inviare la richiesta di consultazione ai sindacati e in questo modo attiva la procedura che deve concludersi entro 5 giorni lavorativi; in mancanza della definizione, il datore di lavoro può ugualmente presentare l’istanza di Cig in deroga, allegando invece dell’accordo l’evidenza della richiesta inviata ai sindacati.

“La ripartizione operata dal governo dei fondi per Cig era un provvedimento molto atteso che ci metterà in condizione di dare subito avvio allo strumento della deroga - ha commentato l'assessora regionale al lavoro Cristina Grieco - Apprezzo la rapidità con cui i ministri Catalfo e Gualtieri hanno concluso l’iter, per dare risposta immediata ad imprese e lavoratori in enorme difficoltà".

L'assessore Grieco ha fatto però presente la necessità di un rifinanziamento di tutti gli ammortizzatori sociali previsti per l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e dell'estensione del periodo di copertura della Cig in deroga, considerato che le 9 settimane previste attualmente non saranno sufficienti a rispondere alle esigenze del tessuto produttivo del nostro territorio.

"Ho inoltre richiesto un rifinanziamento delle misure di Cig in deroga e mobilità in deroga destinate alle aree di crisi industriale complessa ritenendo non sufficiente quando previsto dalle legge di bilancio - ha precisato l'assessore - e di estendere la copertura della cassa integrazione anche per tutti i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio, che attualmente si trovano privi di qualsiasi forma di sostegno al reddito. Presenterò queste richieste a nome della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni al ministro per gli affari regionali Boccia”.


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