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Attualità lunedì 11 luglio 2022 ore 10:55

Covid, centinaia di positivi fra il personale sanitario

Il sindacato Nursind: "A Careggi 150 contagiati, un centinaio a Pisa, 30 al Meyer. Situazione gravissima, urgente un piano di assunzioni"



TOSCANA — La nuova indata di Covid sta colpendo duramente anche fra i medici, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari degli ospedali toscani e nelle prossime settimane le assenze per l'infezione, sommate alle ferie, possono mettere in difficoltà molte strutture. Secondo i dati diffusi dal coordinamento regionale toscano del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, la recrudescenza dei contagi da Covid tra i sanitari sta raggiungendo numeri importanti: oltre 150 a Careggi, una trentina al Meyer e un centinaio a Cisanello, l'ospedale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

"Chiediamo subito un piano di assunzioni, autorizzando le aziende ad assumere personale sanitario, in primis infermieristico - dichiara in una nota il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni - L’obiettivo è garantire anche per le prossime settimane i servizi alla cittadinanza, messi a rischio dalla gravissima carenza di personale che stiamo registrando in tutta la Toscana. In questo momento non è pensabile che la Regione prosegua sulla linea del blocco delle assunzioni: siamo preoccupati perché vediamo che la salute pubblica rischia di finire in secondo piano dietro ai bilanci da far quadrare. Ma la sanità non si governa consultando solo i fogli Excel. Il rischio è quello di costringere le aziende a ricorrere al mercato degli interinali, riportando di nuovo il precariato dentro le strutture pubbliche”.

Il sindacato teme che questa difficilissima situazione occupazionale metta a rischio le ferie estive e i riposi dovuti "dopo due anni di pandemia - sottolinea Giannoni - durante i quali gli infermieri non si sono certo risparmiati e hanno continuato a lavorare in condizioni spesso difficilissime, dimostrando un attaccamento al lavoro che va ben al di là di quanto previsto dal contratto di lavoro. Una situazione dovuta in buona parte alle linee di indirizzo regionale sulle ‘bolle’ Covid. Una soluzione che puntava a ottenere il risparmio a tutti i costi. Ma che si è rivelata inefficace”.

"Gli infermieri sono stanchi e demotivati: in diversi negli ultimi giorni si sono rivolti al sindacato per informarsi sull’iter da seguire per rassegnare le dimissioni - conclude Giannoni - Come se non bastasse, anche dalle università non riescono ad arrivare sufficienti forze nuove: la professione infermieristica non è più considerata appetibile proprio per le difficili condizioni di lavoro”.

Per domani è in programma un incontro con l’assessore regionale Bezzini e il direttore generale della sanità toscana Gelli e il Nursind chiede che da quel confronto arrivino risposte concrete. Altrimenti è pronto a indire lo stato di agitazione a livello regionale.


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