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Attualità giovedì 05 maggio 2022 ore 17:05

Società multi servizi in Toscana, il fronte del no

Sinistra Italiana Toscana: "Con questa scelta politica scellerata e antidemocratica, la mercificazione totale dei beni comuni è in via di compimento"



ELBA — La presentazione del progetto di una Multiutility Toscana non è visto di buon occhio da un fronte contrario a piani di "privatizzazione e finanziarizzazione" così definiti da Eugenio Baronti, responsabile ambiente di Sinistra Italiana Toscana, Tommaso Panigada, gruppo ambiente regionale Sinistra Italiana Toscana e Danilo Alessi, membro assemblea regionale Sinistra Italiana e responsabile S.I. Isola d’Elba.

"Al Pd toscano non basta più la privatizzazione, vuole addirittura la finanziarizzazione, celebrando a breve l’ingresso di questo nuovo soggetto industriale dei servizi sul mercato finanziario" recita una nota di Sinistra Italiana Toscana.

Si legge inoltre "La posta in gioco è alta: finanziare con la borsa la buona uscita degli attuali partner industriali dell’acqua e del gas, improvvidamente fatti entrare in Toscana dai fratelli maggiori di questa attuale classe politica, per poi operare un passaggio di modello, da quello misto pubblico privato, ad un soggetto che si muove sul mercato finanziario, anche oltre i confini toscani. Con questa scelta politica scellerata e antidemocratica, la mercificazione totale dei beni comuni è in via di compimento, l’esatto contrario di quanto avevano chiesto i cittadini italiani nel referendum contro la privatizzazione del servizio idrico. Pd e centrodestra portano la responsabilità totale di avere tradito, boicottato e disatteso la straordinaria vittoria popolare di quel referendum del 12 e del 13 giungo 2011. I beni comuni sono per questo considerati come galline dalle uova d’oro, su cui fondare il controllo politico della Toscana garantendo sicuri utili agli investitori finanziari italiani ed esteri, e tutto ciò proprio adesso, quando incombono sul nostro futuro le fosche ombre di una crisi economica e sociale dovuta alla combinazione della crisi climatica, di quella pandemica e delle conseguenze della guerra in Ucraina".

"L’innovazione tecnica, l’efficienza e la qualità dei servizi si può perseguire ed ottenere solo attraverso la “messa in comune” delle conoscenze e delle filiere impiantistiche relative al servizio rifiuti e al servizio idrico; i campanilismi, le piccole botteghe clientelari e gli egoismi in materia di servizi essenziali e fondamentali per la qualità della vita non sono accettabili ed appartengono ad un passato morto e sepolto che nessuno rimpiange - aggiunge la nota - Sinistra Italiana è contraria da sempre, e si oppone con determinazione, a questa operazione puramente finanziaria e politicamente irresponsabile che trasforma i cittadini in consumatori, privandoli in tal modo dei diritti fondamentali. Questi nuovi sacerdoti, travestiti da democratici, mettono la programmazione e la gestione degli impianti e dei servizi nelle mani voraci del mercato finanziario, l’esatto opposto di quello che una democrazia dovrebbe garantire per essere credibile. Contro questa forzatura dell’area fiorentina (Firenze, Empoli,Prato), avvenuta sotto la regia di questa brutta Giunta regionale, bisogna mobilitarsi, occorre ostacolarli, fermarli, impedire che le amministrazioni delle altre province si accodino a questo processo di finanziarizzazione. Noi vogliamo rimanere cittadini di una Repubblica democratica, non diventare semplici consumatori e utenti del mercato globale".


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