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Attualità martedì 03 maggio 2022 ore 16:38

Verso la Multiutility Toscana, ecco il progetto

La presentazione del progetto di Multiutility Toscana - Foto Cispel

Il primo passo la fusione di Alia, Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana. Se avrà il via libera, nel 2023 la nuova società potrebbe quotarsi in borsa



FIRENZE — La bozza di proposta tecnica di un primo nucleo di Multiutility Toscana è stato presentato stamani dai Comuni a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione.

L’obiettivo è costruire una multiutility regionale per la gestione di tutti i servizi pubblici: non solo acqua e rifiuti, ma anche gas ed energia elettrica.

Il primo passo riguarda la fusione di Alia, l'azienda pubblica che gestisce i rifiuti, Consiag, la società di 23 comuni con partecipazione pesanti in Estra e Publiacqua, Publiservizi, la holding di 35 Comuni e Acqua Toscana, costituita dalle amministrazioni comunali per raccogliere le loro partecipazioni azionarie di maggioranza in Publiacqua. L’atto è già stato approvato dai consigli di amministrazione delle quattro società. Sono 66 i comuni coinvolti: Firenze, Prato, Empoli e Pistoia i più grandi

Con la fusione in Alia di Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana, il Comune di Firenze conferirà in aumento di capitale la partecipazione in Toscana Energia e Pistoia la partecipazione in Publiacqua. La nascitura Multiutility toscana, secondo la proposta di piano presentata, sarà la holding, interamente pubblica, che coordinerà le partecipazioni nelle società operative: ovvero Alia OpCo (e Publiacqua (57,6 per cento), ma anche Estra (39,6%), Acque spa (19,3%) e Toscana Energia (31%).

Se il progetto riceverà il via libera dai consigli comunali, nel 2023 la società potrebbe già quotarsi in borsa.

La nuova Multiutility, già solo con il nucleo di partenza, sarebbe il quarto o quinto gruppo a livello nazionale, è stato detto stamani, con 72 milioni di euro di benefici (solo per acqua e rifiuti) dalle prime sinergie orizzontali, 700 milioni di ricavi e 171 di investimenti.   

Ma l’obiettivo finale è la gestione di tutti i servizi pubblici: non solo acqua e rifiuti, ma anche gas ed energia elettrica, ovvero Estra e Toscana Energia. Già si guarda a Siena ed Arezzo ed anche oltre.

Un nuovo step del progetto avviato a Dicembre 2020 e la partita torna ora nelle mani dei consigli comunali, che si dovranno pronunciare entro Settembre.

"E' innegabile - ha detto il presidente Eugenio Giani - che si tratta di un momento storico. La Regione non ha competenze su questo tema: l’operazione sta in capo alle amministrazioni comunali. Ma per la Toscana tutta diventa un elemento di grandissimo significato avere una multiutility di dimensione regionale. Non possiamo dunque che sostenere e guardare con grande simpatia a questo progetto, che vede collaborare assieme amministrazioni di colore diverso, di centro destra, di centro sinistra e civiche, per far sì che la Toscana non diventi terra di conquista di soggetti esterni, per offrire a cittadini ed imprese servizi migliori con prezzi più contenuti e per reinvestire i dividendi sul territorio”.

Il piano ha cinque capisaldi: controllo pubblico blindato (almeno il 51 per cento), più risorse per maggiori investimenti (un miliardo di euro già all’inizio, un miliardo e mezzo a regime), duemila posti di lavoro in più, raddoppio dei dividendi e quindi più soldi a disposizione dei Comuni per gestire i servizi ai cittadini, la prospettiva infine di tenere sotto controllo l’aumento delle tariffe.


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