La mia generazione ha perso (la democrazia)
di - sabato 09 dicembre 2023 ore 08:00
Per l’ex-Presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky la democrazia è “una debolezza che va difesa… Una società di individui liberi, eguali, che lo Stato riconosce e protegge nei loro diritti è qualcosa che merita di essere difesa. I valori della democrazia non hanno bisogno di cercare il sostegno di ideologie laiche o religiose, diverse da quella che le è propria… L’Italia democratica si fonda sul rispetto della dignità della persona umana, sull’eguaglianza da assicurare a tutti in concreto, e richiama i doveri di solidarietà sociale… Si tratta di ideali e progetti, linee direttrici che legittimano la lotta per renderli concreti, presuppongono il metodo della tolleranza, del rispetto delle idee e modi vita altrui e apprezzano il pluralismo… Il vero ineliminabile collante è la tolleranza consapevole…”.
Lo stesso Zagrebelsky riconosce però che un pericolo per la democrazia è “… l’assenza di valori per cui battersi deriverebbe dall’imperante individualismo edonistico… “, che gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fraternità ed il diritto alla felicità di ognuno non sono stati mai realizzati in nessuna società e che quindi è più facile un contratto sociale che li neghi e voglia “… imporre a tutti un’unica verità, un’unica obbedienza, un unico modo di vivere, secondo dettami arcaici di religione e legge civile fuse insieme” in un “relativismo indifferente … sotto l'attacco di fanatici che disprezzano la vita altrui come la propria …”, per i quali sono facili “roghi e fucilazioni di eretici e oppositori”.
Va da sé che la democrazia si basa sulla capacità di ognuno di comprendere e decodificare i messaggi in sé e con l’altro, sulla conoscenza della Costituzione e sulla partecipazione ai livelli decisionali. Ma se la scuola non ha preparato a modulare le emozioni e a decodificare i messaggi della propaganda e della pubblicità, né alla conoscenza della Costituzione e nemmeno alla pratica della partecipazione democratica, allora il Paese ed il mondo intero sono impreparati ad affrontare le crisi globali, come quelle climatiche. Se le cose stanno così, va da sé che la “democrazia” viri verso il “populismo autoritario globale”, verso il “Grande Fratello” descritto in “1984” da George Orwell.
Un modello di “populismo autoritario”, che l’Italia ha per prima sperimentato nell’era Berlusconi, viene ora riproposto, in modo più scientifico, come forma di controllo delle “democrazie” dal “Project 2025”, il piano scritto dai conservatori USA per rimodellare il ramo esecutivo del governo federale degli USA in caso di vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. Istituito nel 2022, il Progetto mira a reclutare decine di migliaia di conservatori a Washington per sostituire lo “stato profondo” (gli attuali addetti ai lavori del servizio civile federale), in modo che siano fidi esecutori del prossimo presidente repubblicano. Fin dal momento dell’insediamento il Presidente avrebbe così il potere assoluto sull’esecutivo. Il Progetto propone di tagliare i finanziamenti del Dipartimento di Giustizia, di smantellare l’FBI e il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e di eliminare i dipartimenti gabinetti dell’Istruzione e del Commercio. Secondo il Washington Post il Progetto prevede perfino l’immediato ricorso all’Insurrection Act per dispiegare l’esercito per l’applicazione della legge nazionale e ordinare al Dipartimento di Giustizia di perseguire gli avversari.
Altri punti qualificanti del Progetto sono
1) aborto e diritti riproduttivi: il ritiro dal commercio delle pillole abortive (mifepristone e misoprostolo) ed il controllo anagrafico di tutti gli aborti;
2) censimento della cittadinanza al fine di ridistribuire i seggi del Congresso e del collegio elettorale;
3) politica climatica: non ci sono strategie per ridurre le emissioni di CO2, ma ci sono l’abrogazione dell’Inflation Reduction Act (una legge che offre 370 miliardi di dollari per le tecnologie pulite), la chiusura dell’Ufficio dei programmi di prestito presso il Dipartimento dell’Energia, l’eliminazione del cambiamento climatico dall’agenda del Consiglio di sicurezza nazionale, l’incoraggiamento delle nazioni alleate a utilizzare combustibili fossili, il sostegno alle trivellazioni nell’Artico, l’obbligo governativo “di sviluppare vaste risorse di petrolio, gas e carbone”, l’annullamento della scoperta del 2009 dell’Environmental Protection Agency (EPA) che constatava che le emissioni di CO2 sono dannose per la salute umana (tra i redattori del Progetto molti sono negazionisti del cambiamento climatico e c’è chi è ritenuto responsabile del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi del 2015);
4) aumento dei poteri del Presidente: l’intero ramo esecutivo del governo USA è posto sotto il diretto controllo presidenziale, eliminando l’indipendenza del Dipartimento di Giustizia, della Federal Communications Commission, della Federal Trade Commission e di altre agenzie;
5) diritti LGBTQ+: c’è chi ha chiesto l'abrogazione delle norme "che vietano la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale, dell'identità di genere, dello status di transgender, delle caratteristiche sessuali…"; la “messa al bando della pornografia” è intesa come propagazione dell’ideologia transgender e nella sessualizzazione dei bambini (la polemica sulla politica della Disney che ha cercato di sostituire i protagonisti delle fiabe tradizionali con minoranze di colore e, soprattutto, con rappresentanti LGBTQ+ è stato un clamoroso autogol dell’isterismo “dem”).
Il Progetto 2025 ha creato un database modellato su un questionario per selezionare 20.000 dipendenti in base alla loro aderenza all'agenda del Progetto, da distribuire in tutti i 4.000posti chiavedelgoverno e delle agenzie federali per i quali la Casa Biancaha poteri di nomina e nei posti lasciati liberi dal licenziamento di 50.000 funzionaricon incarichi amministrativi di rilievo.
In armonia col Progetto, Trump ha dichiarato: "Se mi capita di essere presidente e vedo qualcuno che se la cava bene e mi picchia molto duramente, dico di andare giù e incriminarlo"; ha detto che licenzierebbe "i pubblici ministeri marxisti radicali che stanno distruggendo l’America", che "cancellerà totalmente il Deep State" e che nominerà "un vero procuratore speciale per perseguire il presidente più corrotto nella storia degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, e l’intera famiglia criminale Biden". Trump interpreta l’articolo 2 della Costituzione degli Stati Uniti come autorizzazione ad attribuire il potere esecutivo esclusivamente al Presidente, per cui si ritiene in diritto "di fare qualunque cosa come Presidente": il dispiegamento dell’esercito per le forze dell'ordine nazionali ai sensi dell'Insurrection Act sarebbe una "priorità immediata" in caso di vittoria alle elezioni del novembre prossimo e il Dipartimento di Giustizia perseguirebbe chi venga ritenuto avversario sleale o avversario politico: coloro che lavorano nel Dipartimento di Giustizia, dell’EPA e dell’USAID (agenzia governativa, fondata da John Kennedy, al fine di combattere la povertà globale) sono descritti come "ideologi della sinistra radicale" e "attivisti" che sono "incorporati" nei loro dipartimenti; l’uso dell’esercito servirebbe anche alla caccia agli immigrati senza documenti (anche se richiedenti asilo), da deportare in massa; durante un comizio in New Hampshire, Trump, che ammira i metodi di Putin, ha detto: “Arrestare il proprio avversario è roba da terzo mondo. E se lo fanno loro, posso farlo anch’io”
Quali sono le reazioni a questo Progetto che minaccia seriamente la sopravvivenza della democrazia negli USA? Il politologo conservatore Robert Kagan già da tempo vede la dittatura fascista all’orizzonte e accusa gli americani di codardia, perché nessuno sembra curarsene: “Come se sapessimo che tra un anno arriverà un asteroide che forse colpirà la Terra, forse no, e non facessimo nulla per proteggerci”. Per Donald Ayer, ex vice procuratore generale, “Il Progetto 2025 sembra essere pieno di tutta una serie di idee progettate per consentire a Donald Trump di funzionare come un dittatore, sviscerando completamente molte delle restrizioni integrate nel nostro sistema. Vuole davvero distruggere ogni idea di stato di diritto in questo paese... I rapporti sul Progetto 2025 di Donald Trump suggeriscono che ora si sta preparando a fare una serie di cose totalmente contrarie ai valori fondamentali nei quali abbiamo sempre vissuto. Se Trump venisse eletto e mettesse in atto alcune delle idee che apparentemente sta prendendo in considerazione, nessuno in questo paese sarebbe al sicuro.”. Per Michael Bromwich, ex ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, “I piani sviluppati dai membri del culto di Trump per trasformare il Dipartimento di Giustizia e l’FBI in strumenti della sua vendetta dovrebbero far venire i brividi lungo la schiena di chiunque abbia a cuore lo stato di diritto. Trump e i media di destra hanno piantato in un terreno fertile il seme che l’attuale Dipartimento di Giustizia è stato politicizzato, e il mito è fiorito. I loro tentativi di indebolire il Dipartimento di Giustizia e l’FBI sono tra le campagne più distruttive che abbiano mai condotto.”. Per Max Stier della Partnership for Public Service viene rilanciato il sistema clientelare che assegna posti di lavoro governativi a chi è fedele a un partito o a un funzionario eletto, piuttosto che sulla base del merito. Per Donald Moynihan della Georgetown University la lealtà dei funzionari pubblici al Presidente entra in conflitto con l’obbligo costituzionale di prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione. Per Liz Cheney, ex numero tre repubblicana alla Camera, “Stiamo camminando come sonnambuli verso la dittatura”.
Ma la soverchiante rabbia dei sostenitori di Trump ha già fatto piazza pulita dei sette senatori repubblicani che hanno votato per condannare Trump con l’accusa di aver incitato all’insurrezione e per aver tentato di sovvertire il risultato di un’elezione libera e regolare. La forza di Trump è anche nella debolezza dell’opposizione: Biden è inconsistente ed ha ancorato la sua politica alla disastrosa fuga dall’Afghanistan e ad una guerra – quella in Ucraina – che era possibile già prevedere come persa in partenza, mentre a livello interno, a parte aumentare il debito pubblico, ha fatto poco sulla ridistribuzione del reddito e su altre cose “di sinistra”, tra l’altro tradendo molte delle sue promesse per il clima. Quella USA somiglia purtroppo a quella dei Paesi dell’Unione Europea: la politica della “destra” è “facile” (basta applicare il “Progetto 2025, che probabilmente è stato distribuito per tempo dall’internazionale conservatrice), quella della “sinistra” è “difficile” perché è provinciale e frammentata in tanti interessi, privi di un ordine prioritario. Ma c’è una differenza chiara tra “destra” e “sinistra”: l’uso dell’esercito. La “destra” lo destina ai dissidenti interni e ai dissidenti che bussano ai confini della Nazione, la “sinistra” cerca nemici al di fuori dei propri confini.
C’è tanto da ridere, ma, si sa, il potere è vulnerabile all’ironia, per cui si può ridere solo sommessamente … come quando, al tempo del fascismo, ci si raccontava in segreto le barzellette sul Duce.