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Cronaca venerdì 02 dicembre 2016 ore 15:47

L'autopsia apre nuovi scenari sulla morte di Athos

E' stato condotto questa mattina l'esame autoptico sull'operaio morto nel cantiere, nuovi elementi fanno luce sulla dinamica della morte



PORTOFERRAIO — Sì svolta questa mattina nelle sale dell'ospedale di Portoferraio l'autopsia sul corpo di Athos Catardi, l'operaio portoferraiese morto la mattina del 25 novembre nel cantiere edile Di Brizzi.

I risultati dell'esame autoptico sono stati inviati al pubblico ministero livornese che sta istruendo la pratica in Procura e che, con le nuove informazioni acquisite, deciderà nei prossimi giorni se procedere con l'eventuale iscrizione nel registro degli indagati di uno o più soggetti che, quella mattina, erano presenti nel cantiere di Colle Reciso.

Il referto del medico legale andrà a completare il mosaico della dinamica che ha portato alla morte del 50enne elbano, un quadro già in buona parte ricostruito dalle indagini condotte dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Portoferraio che, sin dai momenti successivi all'incidente, hanno raccolto le testimonianze dei colleghi di Catardi.

Un esame autoptico particolarmente impegnativo, da quanto si apprende, che ha richiesto numerosi esami, comprese Tac e radiografie e che tuttavia ha introdotto nuovi elementi di valutazione importanti. Elementi che potrebbero ora raccontare una storia diversa da quella ritenuta la più attendibile in base alle prime ricostruzioni.

La presenza di fratture profonde ed estese sul cranio dell'operaio ben oltre il singolo punto di impatto alla base della nuca parrebbero allontanare sempre di più l'ipotesi finora dominante di una caduta accidentale come causa esclusiva della morte. Una caduta pare plausibile con alcune ferite riportate ma che potrebbe ora essere declassata a concausa, non ad agente primo del decesso.

Da quanto emerge infatti, l'impatto con la parte metallica, terminale del tubo di gomma collegato alla pompa di cemento, sarebbe stato più violento di quanto si credeva in un primo momento e potrebbe essere avvenuta in circostanze differenti.

Una completa ricostruzione dei fatti è ancora al vaglio degli inquirenti, tuttavia diventerebbe ora più concreta l'ipotesi che il braccio metallico fosse in movimento al momento dell'impatto con l'operaio che potrebbe essere caduto in un secondo momento. 

Con le indagini ancora in corso le forze dell'ordine mantengono il più stretto riserbo e un quadro più dettagliato si potrà avere solo dopo che il magistrato scioglierà la riserva circa un eventuale capo d'imputazione.

Concluso l'esame autoptico da parte del medico legale, il corpo potrebbe quindi essere messo a disposizione della famiglia per le esequie.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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