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Cronaca sabato 02 aprile 2016 ore 19:15
Potrebbe esserci un altro elbano fra le vittime
Luciano Giudicelli morì in circostanze che la famiglia giudica sospette, si pensa che possa essere un'altra vittima del Villamarina
PORTOFERRAIO — Potrebbe non fermarsi a 13 l'elenco delle vittime attribuite dagli inquirenti a Fausta Bonino, l'infermiera dell'ospedale Villmarina accusata di aver ucciso i pazienti con una dose letale di eparina.
E potrebbe trattarsi del secondo caso elbano: è infatti finita sotto la lente d'ingrandimento la morte di Luciano Giudicelli, 62enne di Portoferraio, deceduto all’ospedale di Villamarina il 10 febbraio 2015 e che fu tenuto in cura, fra gli altri, dalla Bonino.
Una morte che già all'epoca destò delle preoccupazioni al punto da spingere la famiglia a incaricare l'avvocato Carlo Castaldi che il 5 maggio dello stesso anno presentò una querela: "All'epoca dei fatti - ci racconta Castaldi - fu incaricato un medico legale di Pisa di fare un accertamento e disse che la situazione di Luciano era troppo grave al momento dell'arrivo a Piombino.
Io per conto della famiglia chiesi spiegazioni del trattamento medico che giudicammo insoddisfacente, a partire dal trasporto in elisoccorso da Portoferraio a Piombino".
Una vicenda che sembrava chiusa e che invece i recenti fatti di cronaca hanno riaperto illuminandola di una luce ben più inquietante.
"Nei giorni scorsi sono stato contattato dalla Procura per rivedere le circostanza della morte e oggi ci sono particolari che acquistano ben altro significato: Giudicelli arrivò sì in in condizioni gravi ma non disperate e invece morì poche ore dopo e, fatto ancora più grave, completamente scoagulato, modalità compatibile con le altre morti attribuite alla Bonino".
E la Bonino risulta fra le infermiere che si occuparono del portoferraiese, al punto che fu l'infermiera stessa a chiamare la sorella Tiziana Giudicelli per comunicarle la morte del fratello. "Ora - continua Castaldi - chiederemo la riapertura delle indagini ma non solo per il caso di Luciano. Finora sono state prese in considerazione solo i casi in cui prognosi era favorevole per cui l'evento morte ha fatto suonare dei campanelli: ma cosa ne sappiamo se non ci sono state vittime anche fra chi è arrivato in condizioni gravi? In questo caso si parlerebbe di eutanasia anticipata".
"Faremo un'istanza perchè vengano controllate tutte le cartelle. Purtroppo - conclude l'avvocato - ho l'impressione che in quel periodo a Piombino ci siano stati pochi controlli post mortem. Sono contento che vengano mandati gli ispettori del ministero".
La notizia è stata anticipata dall'edizione delle 13 del Tg5 con un servizio andato in onda sulle reti Mediaset.
Luca Lunedì
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