Dentro il carcere degli orrori di Sednaya: «È un lotta contro il tempo per trovare i detenuti che potrebbero essere nascosti nelle celle segrete»
Cronaca lunedì 18 febbraio 2019 ore 13:07
Nei guai banda della spaccata in sessanta secondi
Tre giovani residenti in provincia di Pisa avevano fatto diversi colpi all'inizio di gennaio nell'empolese. Avevano agito a volto scoperto. Arrestati
EMPOLI — Questa mattina i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Firenze Federico Zampaoli su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone di origine marocchina, due 21enni e un 20enne, tutti residenti nella provincia di Pisa.
Sono ritenuti responsabili delle spaccate avvenute in alcuni esercizi commerciali nei primi giorni di gennaio.
I tre, già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici, avevano svaligiato in orario notturno tre saloni di bellezza sottraendo, in tutti i colpi, pochi spiccioli ma provocando ingenti danni agli arredi e alle porte d’ingresso, tutte sfondate a calci.
I carabinieri hanno quindi cercato di ricostruire le azioni partendo dai filmati di videosorveglianza di uno dei negozi e ed acquisendo poi informazioni dai testimoni degli altri episodi.
Probabilmente ignari del fatto di essere ripresi dalle telecamere, i tre giovani, che avevano agito a volto scoperto, avevano attuato i colpi in poco più di un minuto: mentre uno dei tre sfondava la porta, gli altri facevano da palo e poi, una volta procurato il varco, uno restava fuori in avvistamento e due entravano prendendo quanto possibile, prima di allontanarsi velocemente.
I militari hanno individuato la banda grazie ai capi di abbigliamento, alle foto segnaletiche dei ragazzi, tutti già schedati, e alla conoscenza personale di alcuni di essi.
Una volta raccolti adeguati elementi indiziari, gli operanti hanno prospettato il quadro accusatorio alla Procura della Repubblica di Firenze che ha disposto l’esecuzione di perquisizioni personali e domiciliari a carico dei tre indagati per la ricerca dei capi di abbigliamento e della refurtiva sottratta durante i raid (oltre ai soldi erano stati asportati piastre elettriche e phon per capelli, insieme a borselli e cassette di sicurezza).
Nel corso dell’attività, eseguita a metà gennaio, i carabinieri avevano rinvenuto e sequestrato tutti i capi di abbigliamento nonché parte della refurtiva (una piastra elettrica). A ciò si è poi aggiunta la comparazione di un’impronta, rinvenuta ed esaltata dal personale specializzato del Nucleo Operativo della Compagnia di Empoli, che ha incastrato uno dei soggetti. Sono stati sequestrati i telefoni cellulari e i vestiti indossati la sera dei fatti. I tre indagati, da oggi, saranno quindi sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni.
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