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Monitor Consiglio martedì 27 giugno 2023 ore 11:46 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Su Macchiarini superficialitá della Regione

Andrea Ulmi
Andrea Ulmi

"Anche nel commento alla sentenza di Giani sulla revisione dei trapianti effettuati"



FIRENZE — “Superficialità. E’ la parola che mi viene in mente per indicare il comportamento della Regione sulla vicenda Macchiarini, il chirurgo recentemente condannato in Svezia a due anni e mezzo cui fu assegnata la direzione del Cert dall’allora Governatore Rossi - dichiara Andrea Ulmi, consigliere regionale della Lega, vicepresidente della Commissione Sanitá - Una superficialità che ben si rispecchia con l’assegnazione dell’incarico, con la gestione della vicenda, con la bocciatura di una mia mozione discussa solo pochi mesi fa in Consiglio Regionale, per giungere al commento del Governatore Giani interpellato dalla stampa dopo la pronuncia della sentenza di condanna in Svezia".

"Parto proprio da Giani - afferma Ulmi - che alla domanda se non sia il caso di una revisione clinica dei trapianti effettuati da Macchiarini risponde dicendo che ‘non è opportuno perché c’è un’inchiesta penale in corso’. Premesso che l’inchiesta è in Svezia con tempi, per fortuna, ben più rapidi che in Italia, ma la mia domanda è: non basta una condanna, tutto quello che è emerso dalle indagini e che ne consegue per ragionare di una revisione dei trapianti effettuati da Macchiarini?”.

Ulmi poi ricorda la sua mozione, presentata nel luglio 2022 e discussa alcune settimane dopo per essere bocciata dalla maggioranza.

“Il caso Macchiarini - sostiene il consigliere della Lega -  è il classico esempio in cui le scelte unilaterali della politica sono state effettuate senza valutare ciò che, a mio giudizio, dovrebbe essere la ‘stella polare’ di questo tipo di decisioni, ossia il merito, ma non dovuto alla notorietà bensì all'evidenza scientifica. Questo atteggiamento ha reso poco trasparenti nel passato la spesa e l’organizzazione del sistema sanitario regionale che oggi sta soffrendo. La lezione di Macchiarini, imposto alla direzione del Cert con una certa superficialità, ma direi anche arroganza, tanto da portare alle dimissioni di importanti professionisti che hanno denunciato la situazione critica del reparto, sia per la non chiara dimensione lavorativa assegnata allo stesso Macchiarini, sia per la sua costante assenza da Firenze e dall’Italia per incarichi lavorativi all’estero, giunge dalla Svezia dove dubbi e perplessità sull’operato del medico sono state sollevate, comportando una lunga serie di dimissioni tra i soggetti che lo avevano scelto, cosa che in Toscana non si è mai registrata”.

La conclusione di Ulmi dunque è chiara.

“La sentenza svedese - conclude il vicepresidente della Commissione Sanità - impone una revisione dei trapianti, ma soprattutto regole chiare, certe e trasparenti sull’assegnazione di incarichi di direzione e consulenza da parte delle aziende sanitarie toscane e non nomine esclusivamente politiche”.


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