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Monitor Consiglio mercoledì 11 giugno 2025 ore 05:50 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Appalti pubblici, ok alla legge sul salario minimo

Vincenzo Ceccarelli e Giacomo Bugliani
Vincenzo Ceccarelli e Giacomo Bugliani

“Toscana in prima linea per il lavoro giusto”



FIRENZE — La proposta di legge risponde all’esigenza per la Regione Toscana di promuovere la qualità e la sicurezza del lavoro e la stabilità occupazionale nei contratti pubblici d’appalto, nel solco di un percorso intrapreso dalla l.r. 7/2023, e in attuazione della mozione approvata dal Consiglio regionale.

“Con l’approvazione della legge sul trattamento economico minimo nei bandi pubblici, la Toscana compie un passo concreto nella direzione della tutela del lavoro, della dignità dei lavoratori e della lotta al dumping contrattuale. Una risposta forte e chiara che si muove nel solco delle nostre migliori tradizioni e che rafforza l’impegno per una pubblica amministrazione alleata della buona impresa e del lavoro buono”. 

È quanto dichiara il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli dopo il voto favorevole in Consiglio regionale alla proposta di legge che introduce, nelle gare ad alta intensità di manodopera basate sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, un criterio premiale per le aziende che applicano un salario minimo orario non inferiore a 9 euro lordi.

Il provvedimento si inserisce in un percorso già avviato dal Consiglio regionale con l’approvazione, nel 2023, di una mozione che impegnava la Giunta a sollecitare Parlamento e Governo all’approvazione della proposta di legge nazionale sul salario minimo, e con il via libera successivo alla una proposta di legge regionale, presentata dal Gruppo Pd, per dare piena attuazione alla clausola del principio per finalità sociali, prevedendo linee guida che rendano possibile derogare al principio di economicità nei bandi pubblici in presenza di esigenze sociali, ambientali, di tutela della salute o del patrimonio culturale, assicurando al tempo stesso ai lavoratori un livello retributivo adeguato e attuale.

“Con questa norma - spiega Giacomo Bugliani, presidente della commissione affari istituzionali, programmazione e bilancio Bugliani - interveniamo in modo mirato sulle procedure di gara per lavori, forniture e servizi, compresi quelli affidati dagli enti strumentali, dalle aziende sanitarie e dalle società in house, contribuendo a innalzare la qualità complessiva del sistema degli appalti”.

La nuova legge – che modifica la normativa regionale del 2019 sulla qualità del lavoro – stabilisce inoltre che la premialità sia applicata solo ai bandi pubblicati dopo l’entrata in vigore della norma, e abroga le disposizioni precedenti superate dal nuovo testo.

“Non si tratta di una misura simbolica - conclude Bugliani - ma di un intervento concreto, pensato per incidere sulla qualità dell’occupazione nei contratti pubblici e offrire un argine alle logiche di massimo ribasso che troppo spesso si traducono in precarietà e sottosalario. La Regione Toscana conferma così la propria volontà di rafforzare le politiche pubbliche a difesa del lavoro”.


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