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Lavoro lunedì 29 luglio 2024 ore 15:00
Automotive in crisi, tavolo regionale su Magna Closures
Il monitoraggio sullo stabilimento toscano del colosso canadese della componentistica sfocerà in un accordo per la tutela occupazionale
FIRENZE — Crisi dell'automotive in Toscana sotto monitoraggio: è tornato a riunirsi nei giorni scorsi in Regione il tavolo che da mesi segue Magna Closures, il colosso canadese della componentistica auto che a Guasticce ha uno degli ultimi grandi stabilimenti rimasti in Toscana della componentistica auto.
Convocato e gestito da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, il tavolo su Magna si inserisce nell’attenzione alle grandi realtà industriali e ai territori in cui operano. Di qui il contesto di attori presenti in piazza Duomo a Firenze e chiamati a collaborare al futuro protocollo d’intesa: le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, Usb, le rsu aziendali, l’amministratore delegato e il management di Magna, Confidustria, le amministrazioni di Livorno e Collesalvetti, oltre naturalmente la Regione.
A fare il punto il consigliere Fabiani: “Come già nel caso di Vitesco e Pierburg, dove si sono raggiunti risultati positivi, lavoriamo su Magna, un’altra delle aziende che operano nello scenario difficile che riguarda automotive e componentistica, settori interessati dalla transizione tecnologica e da un’assenza di politica industriale nazionale sul comparto auto”.
Anche in questo caso l’obiettivo è arrivare a un protocollo d’intesa con lo scopo di preservare e consolidare la presenza dell’azienda in provincia di Livorno e auspicabilmente un rilancio in termini nuovo sviluppo. Al centro dell’attenzione la questione occupazionale, sia per quanto riguarda i lavoratori a tempo indeterminato che a quelli a tempo determinato.
Tra gli esiti positivi registrati nell'incontro, conclude il consigliere di Giani, “la ripresa di relazioni industriali tra azienda e organizzazioni sindacali e la condivisione di proseguire in questo percorso che, dopo la presentazione del nuovo piano industriale, con investimenti già condivisi al tavolo, prevederà un primo step a cui lavoreremo da subito alla ripresa dopo l’estate, per giungere a un primo accordo che anticipi alcuni contenuti del vero e proprio protocollo d’intesa”.
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