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Politica venerdì 20 maggio 2016 ore 15:00

Quei 72 milioni di euro che mancano all'appello

Lunedì seduta del Consiglio regionale per una variazione di bilancio sulla spesa sanitaria contro il rischio commissariamento. Opposizioni in guerra



FIRENZE — La commissione sanità del consiglio regionale ha già dato il via libera a maggioranza alla prima variazione di bilancio del 2016 della Regione Toscana ma contro il provvedimento si sono schierate tutte le forze di opposizione e quindi  la seduta del Consiglio di lunedì prossimo, 23 maggio, si preannuncia infuocata.

E' stata l'assessore alla salute Stefania Saccardi a spiegare che la variazione riguarda una voce di bilancio, il cosiddetto payback farmaceutico. 

“La legge 135 del 2012 ha stabilito che il 50 per cento del superamento del tetto di spesa della farmaceutica deve essere rimborsato dalle aziende farmaceutiche alle Regioni" ha precisato Scacardi. 

L’entità del rimborso è oggetto di contestazione da parte delle aziende farmaceutiche, che hanno fatto ricorso al Tar già nel 2013. A seguito del contenzioso tra le aziende farmaceutiche e l’Agenzia italiana del farmaco, il Governo ha stabilito con un decreto che, per gli anni 2013 e 2014 “le Regioni potevano intanto iscrivere a bilancio il novanta per cento della cifra determinata da Aifa”. 

È atteso un analogo provvedimento per il 2015 che per adesso non è stato ancora deliberato. Quindi  il Ministero delle finanze ha chiesto alle Regioni di non iscrivere a bilancio il rimborso previsto per il 2015 e di certificare il pareggio di bilancio senza payback entro la fine di questo mese. 

La cifra del payback per il 2015, certificata da Aifa per la Regione Toscana, è di 115 milioni di euro. Escludendo questa voce di bilancio, il risultato di gestione della Regione passa da un avanzo di oltre 42 milioni di euro ad un disavanzo superiore ai 72 milioni.

Di qui la variazione che lunedì sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio regionale. 

"La Regione ha deciso di ricavare le somme necessarie per circa 36milioni attraverso l’attivazione del fondo di riserva - ha dichiarato l'assessore Saccardi - e in parte attraverso il recupero di progettualità non spese e non utilizzate, assegnate negli anni scorsi alle Asl con fondo vincolato. Questo provvedimento, tecnico e provvisorio, serve ad evitare il commissariamento”.

"La tenuta del bilancio sanitario da parte della regione Toscana è molto positiva – ha commentato il presidente della commissione del Pd Stefano Scaramelli (Pd) - Potremo poi entrare nel merito dei progetti assegnati alle Asl, lavoro specifico per questa commissione. Intanto, questo provvedimento tecnico mette in sicurezza il bilancio regionale”.

Di tutt'altro avviso le forze di opposizione.

"Sarà pure un provvedimento provvisorio - ha commentato in una nota il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai - Fatto sta che evitate il commissariamento della sanità toscana togliendo ad anziani e disabili quegli stessi fondi per la non autosufficienza di cui fate poi vanto in campagna elettorale e che le aziende sanitarie non hanno mai erogato in maniera curiosamente uniforme".

"La Regione ha chiesto alle aziende di svincolare i fondi non spesi e di riconsegnarli alla Regione stessa che ne ha fatto un tesoretto da 46 milioni e 900 mila euro con cui tamponare provvisoriamente il rosso di bilancio - prosegue Mugnai nella nota - Ma a scorrere nel dettaglio ciò che le aziende non hanno speso tra i fondi impegnati, la sorpresa è amara: tutte, in maniera curiosamente uniforme, hanno evitato di erogare le spese per la non autosufficienza destinate a disabili e anziani, di investire le quote anche aggiuntive nelle residenze sanitarie assistite, di finanziare in concreto i progetti di vita indipendente. Fa specie che su criticità enormi e conclamate, quali ad esempio liste d’attesa e Vita Indipendente, nei bilanci vi siano milioni di euro finalizzati ad aggredirle e risolverle che restano non spesi e che perciò possono essere sfilati via dai bisogni delle persone con un colpo di penna della giunta regionale per far quadrare i bilanci onde evitare il commissariamento". 

“Abbiamo scoperto altri due fatti gravi - concordano i consiglieri regionale di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti - Nella sanità toscana nel 2015 sono stati messi a bilancio crediti non certificati e di conseguenza non inscrivibili e che le Aziende sanitarie hanno sistematicamente accantonato e non speso risorse negli anni senza motivazione alcuna, mentre venivano tagliati i servizi".

“Per rimediare agli errori di bilancio, ora la giunta regionale ha deciso di tagliare progetti riguardanti settori importantissimi, come ad esempio la non autosufficienza e la disabilità - dicono ancora Sarti e Fattori - Siamo di fronte al definitivo sfatarsi di una “visione mitica”, alimentata per anni dalla Giunta e dal presidente Enrico Rossi in particolare, della solidità del Bilancio della sanità toscana. Il primo bilancio certificato in tutta Italia, ha ripetuto spesso il presidente Rossi, evidentemente grazie ad buona dose di finanza creativa, ci viene da dire vista la bocciatura del Mef e considerando i duri colpi già subiti, Asl di Massa in primis.Daremo battaglia in Consiglio regionale”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato 11 ordini del giorno collegati alla proposta di variazione di bilancio con la quale il Partito Democratico chiede di risolvere l’errore di 115 milioni sui conti regionali rilevato dal Ministero. E si prospetta un esposto alla Corte dei Conti.

“Hanno sbagliato i conti di 115 milioni sulla spesa - si legge in una nota dei consiglieri regionali 5 Stelle - e per tamponare questo errore hanno inventato tre tipi interventi tra i quali togliere 40 milioni a progetti e attività sanitarie già avviate. Abbiamo fatto un giro di telefonate e questi progetti ci risultano però già rendicontati, cioè saldati. Alchimie contabili PD o un falso in bilancio?”.

“Proveremo a regolare questa situazione con 11 ordini del giorno - dichiarano i 5 Stelle - concluso il voto verificheremo se il Consiglio Regionale avrà approvato una legge con una misura illegittima dentro e in tal caso lo segnaleremo alla Corte dei Conti. Certo resta l’ennesimo caso di malgoverno PD incontrato in quasi un anno di legislatura".


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