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Attualità giovedì 04 agosto 2016 ore 15:07

​Codice Rosa, tremila casi di violenza

Nel 2015 sono stati oltre 3.000 gli accessi nei pronto soccorso della Toscana, tra donne e minori che hanno chiesto aiuto per maltrattamenti



FIRENZE — In Toscana, oramai dal 2012, esiste il Codice Rosa, un progetto per individuare le persone vittime di violenza che si presentano al pronto soccorso, assisterle, perseguire gli autori delle violenze.

"Il progetto regionale del Codice Rosa - dice l'assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi - contribuisce all'emersione del fenomeno dei maltrattamenti e abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, persone vittime di abusi e discriminazioni sessuali".

Nel 2015 sono stati, appunto, 3.049 (2.623 adulti e 426 minori) i casi di Codice Rosa che si sono presentati nei pronto soccorso della Toscana: 2.877 per maltrattamenti (2.504 adulti e 373 minori); 147 per abusi (94 adulti e 53 minori); 25 per stalking (solo adulti). Nell'allegato, anche i dati suddivisi per Asl.

Il Codice Rosa è un progetto della Regione Toscana, sviluppato a seguito dell'esperienza positiva realizzata dalla Asl 9 di Grosseto, rivolto alle persone che accedono alle strutture di pronto soccorso per essere curate: uomini e donne, adulti e minori, vittime di maltrattamenti, abusi e discriminazioni sessuali.

Il Codice Rosa non sostituisce il codice di gravità del pronto soccorso, ma viene assegnato insieme al codice di triage da personale formato a riconoscere segnali spesso taciuti di violenze. Agli utenti ai quali viene attribuito il Codice Rosa è dedicata una stanza, dove vengono create le migliori condizioni per l'accoglienza, la cura e il sostegno, nonché l'avvio delle procedure d'indagine in collaborazione con le forze dell'ordine e, se necessario, l'attivazione delle strutture territoriali per la tutela di situazioni che presentano livelli di rischio elevati.


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