Cronaca venerdì 13 settembre 2019 ore 15:00
Conte 2 senza toscani purga renziana? Ed è scontro
Bonafè e l'ala renziana del Pd toscano parlano di "vendetta' contro Renzi. Ma i sostenitori di Zingaretti non ci stanno. Fabiani: "Affermazioni gravi"
FIRENZE — Niente ministri nè viceministri nè sottosegretari toscani nel governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte.
Dopo settimane di indiscrezioni e illazioni, alla fine nessuno dei tanti nomi circolati nei giorni scorsi ha conquistato la nomina nell'esecutivo, nè fra le fila del Pd nè in quelle degli alleati. I primi a protestare sono stati gli esponenti toscani del Pd renziano, dalla segretaria regionale Simona Bonafè al senatore Francesco Bonifazi al sindaco di Firenze Dario Nardella ai parlamentari Andrea Romano e Maria Elena Boschi. I quali, con parole diverse, hanno ipotizzato addirittura una "purga Renzi" o una "vendetta contro la stagione renziana del Pd". Interpretazione che ha scatenato la controreplica dei sostenitori toscani del segretario nazionale Zingaretti, infuriati aperchè di esponenti renziani, nel governo Conte 2, in effetti ce ne sono, come il ministro della difesa Lorenzo Guerini, la ministra all'agricoltura Teresa Bellanova, la viceministra all'istruzione Anna Ascani, i sottosegretari Alessia Morani (Mise) e Ivan Scalfarotto (Difesa), tanto per fare qualche esempio. Ma cosa ha detto esattamente Simona Bonafè?
"Leggendo la lista dei sottosegretari e viceministri non posso negare la mia profonda delusione e amarezza per la mancanza di nomi toscani del Partito Democratico - si legge nella nota da lei inviata ai mezzi di informazione - Qualcuno a livello nazionale dovrà spiegare ai tanti militanti ed elettori toscani il motivo, ad oggi incomprensibile, per il quale la Toscana non sia stata considerata degna di avere un rappresentante ai massimi livelli, o se ci sia una purga Renzi che ancora oggi la Toscana deve pagare. La Toscana è stata l’unica regione dove nelle ultime elezioni europee il Partito Democratico ha saputo tenere testa alla Lega. Alle amministrative di giugno abbiamo riconquistato con il buon governo tutte le città capoluogo al voto e permesso al Partito Democratico nazionale di salvare un risultato complessivo molto deludente. Non possiamo essere considerati solo serbatoio di voti, esprimiamo una classe dirigente preparata e competente che avrebbe potuto dare un contributo importante al nuovo governo".
Ed ecco la replica di Valerio Fabiani, componente della Direzione Nazionale del Pd e della Direzione Regionale Pd Toscana.
"Leggo con sconcerto le dichiarazioni della Segretaria Bonafè, che parla di "purga renziana" a proposito della mancanza di democratici toscani tra i Sottosegretari - scrive Fabiani - La mancanza di toscani nel Governo è un fatto grave, del quale chiediamo spiegazioni proprio a chi questa rappresentanza dovrebbe ottenerla e tutelarla: la Segretaria Regionale. Le sue, invece, sono affermazioni gravissime che stridono con la realtà: molti tra i Ministri e i Sottosegretari sono espressione della cosiddetta area renziana a cui, semmai, Bonafè dovrebbe chiedere perché non abbia ritenuto prioritaria la rappresentanza toscana. Queste dichiarazioni sono irricevibili da chi guida una comunità e, pochi mesi fa, è stata scelta capolista alle Elezioni Europee proprio da quella dirigenza che oggi accusa di discriminazione anti-renziana. Inoltre, su questa partita la Segretaria con chi si è confrontata? Con chi ha difeso gli interessi della nostra Regione? La sua priorità è rappresentare il PD toscano o il renzismo? Forse - è l'altra riflessione a cui invito - l'assenza totale di iniziativa politica e di una gestione unitaria del PD toscano non sono certo fattori di rafforzamento. In questo senso si sta invece muovendo il Partito in tutte le altre regioni e per questo lanciamo appelli da un anno. La verità è che in Toscana non si è fatto nulla per poi piangere, oggi, sulle nomine versate".
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