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Politica martedì 06 dicembre 2016 ore 16:25
Costituzione in salvo, ora reddito di cittadinanza
Dopo la vittoria del No alla riforma costituzionale del governo Renzi, il Movimento 5 Stelle toscano lancia la sua proposta
FIRENZE — Il Movimento 5 Stelle rivendica il proprio ruolo nel risultato referendario e lancia anche in Toscana la sua proposta di governo sul solco costituzionale. In una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale, gli esponenti toscani rlanciano la proposta di istituire il reddito di cittadinanza. E non solo.
“Questo esito referendario, unito alla straordinaria partecipazione popolare, oltre il 74 per cento in Toscana, rende quanto mai urgente arrivare al voto per ottenere un governo finalmente rispettoso di quella Costituzione che i cittadini vorrebbero semplicemente vedere applicata - ha dichiarato il consigliere regionale pentastellato Enrico Cantone, vicepresidente della Commissione toscana costiera e arcipelago - Nelle province costiere toscane ha prevalso il No, a testimonianza della scarsa, o distorta, attenzione che Governo e Giunta regionale hanno dato alle periferie toscane. Il Pd non ha idee per sviluppare la costa, continua a puntare su grandi infrastrutture inutili. Noi sappiamo che l'obiettivo cruciale di portare quei 18mila posti di lavoro ad oggi mancanti si raggiunge con economia circolare, risparmio energetico e turismo".
“Oggi il lavoro è sempre più incerto e precario, si perde facilmente ed è malamente retribuito - ha aggiunto la consigliera regionale Irene Galletti, vicepresidente della commissione sviluppo economico e rurale - Noi riteniamo che vada difeso con forza, stimolando le piccole e medie imprese con politiche incentivanti, promuovendo il microcredito e sostenendo quelle imprese che assumono regolarmente personale e che non delocalizzano. Abbiamo multinazionali in Toscana che prendono finanziamenti pubblici e poi, dall'oggi al domani, se ne vanno lasciando lavoratori e territorio nella desolazione. Proporremo una legge affinché chi prende fondi regionali non possa andarsene così ma assicuri stabilità”.
“Questo referendum ha vissuto una straordinaria partecipazione, senza quorum - ha sottolineato Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della commissione affari istituzionali e bilancio - Abbiamo da tempo proposto che in Toscana venga abolito il quorum per i referendum abrogativi, per togliere ai partiti il giochino dell'astensione. Ma il Pd si è sempre opposto perché ha paura che i cittadini partecipino attivamente alla vita politica della nostra regione. Noi continueremo a proporre misure di democrazia diretta e difenderemo un altro principio costituzionale vittorioso domenica: il decentramento amministrativo. Mentre il Pd vuole accentrare e centralizzare i poteri, come nel caso della gestione dell’acqua e dei rifiuti, noi riteniamo che occorra favorire la più ampia autonomia locale, in modo tale da rendere le gestioni più efficienti, perché più controllate e libere dai poteri forti”
“Con il trionfo del No gli italiani hanno difeso la loro dignità ma molto resta da fare - ha detto il consigliere Andrea Quartini - Serve un tassello importante in grado di attuare l'articolo 3: il reddito di cittadinanza. Una misura che favorirebbe l'occupazione perché supporta il ricollocamento lavorativo. Una misura anche economica perché togliere dalla povertà 155mila famiglie significa dargli anche potere d'acquisto. Senza dimenticare che la povertà è prima causa di cattiva salute. Contrastare la povertà significa investire in salute pubblica”.
“L’esito del referendum detta nuove priorità per l’azione politica italiana: lavoro, lotta alla povertà, sviluppo dell’economia, risparmio energetico ed energie rinnovabili - ha concluso Giacomo Giannarelli - La nostra proposta sull’economia circolare permetterebbe di creare nuova occupazione, specie tra i giovani. Si calcola che al 2030 potrebbero essere creati in tutta Italia 200 mila nuovi posti di lavoro, 14-15mila solo in Toscana. In materia di energia dobbiamo sforzarci di dimezzare i nostri consumi e scegliere le fonti rinnovabili, con piccoli impianti distribuiti e messi in rete. Il contrario di quanto vuole il Pd che insiste sui grandi impianti inquinanti. Le idee del Movimento 5 Stelle rispettano la Costituzione Italiana e creano lavoro. Noi le proponiamo da tempo, perché le riteniamo condivisibili dalla maggioranza degli italiani: ci proponiamo così come forza di governo, a livello locale e a livello nazionale. Sta adesso ai cittadini italiani decidere se stare con chi fino adesso ha fatto gli interessi di pochi, dell'alta finanza e dell'economia fossile, o se scegliere un movimento politico che tutela gli interessi di tutti, il risparmio, l'economia circolare e i servizi pubblici essenziali”.
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