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Attualità venerdì 21 settembre 2018 ore 17:33

Decessi al Noa, Rossi e Saccardi querelano

Il presidente della Regione Toscana e l'assessore alla salute: "Smentiamo le fake news sul reparto di medicina dell'ospedale delle Apuane"



FIRENZE — La notizia dell'inchiesta aperta dalla procura di Massa su 34 morti sospette avvenute nei mesi scorsi nel reparto di medicina generale dell'ospedale delle Apuane ha fatto il giro dei media nazionali (vedi qui sotto gli articoli collegati). Ma per il presidente della giunta regionale Enrico Rossi e per l'assessora regionale alla salute si tratta di una notizia falsa da smentire e querelare.

"La notizia secondo cui la cattiva gestione del reparto di medicina del Noa avrebbe provocato la morte di 34 persone è falsa - ha spiegato il governatore in una conferenza stampa - Lo dimostrano le conclusioni a cui sono giunti gli esperti della commissione regionale che su richiesta dell'assessorato ha lavorato su questi casi. La mortalità di quel periodo è in linea con quella degli altri anni, e anche con i dati nazionali".

Alla conferenza stampa di Rossi hanno presenziato anche l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi con due dei tecnici che hanno fatto parte della commissione d'inchiesta istituita dall'assessorato per far luce sulla vicenda,  Fabrizio Gemmi, responsabile dell'Osservatorio epidemiologico dell'Ars (Agenzia Regionale di Sanità), e Filippo Pieralli, internista dell'AOU di Careggi, coordinatore del gruppo tecnico di esperti che ha svolto l'analisi dei casi.

"L'azienda sanitaria Toscana nord ovest ha già querelato chi ha diffuso questa notizia in modo strumentale e lo faremo anche noi come Regione Toscana - ha annunciato il presidente - Preghiamo i media di dare spazio a questa smentita. Tutto questo, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, e fermo restando il percorso di indagini della magistratura, che doverosamente fa il suo mestiere". "Voglio esprimere tutta la mia solidarietà - ha aggiunto - alle persone che lavorano in quel reparto e all'improvviso si sono viste mettere sotto accusa e in cattiva luce. E anche la mia vicinanza ai familiari delle persone decedute, che saranno state turbate nell'apprendere che forse la morte del loro congiunto avrebbe potuto essere evitata".

"Saremo inflessibili nei confronti di chi getta discredito sulla Regione e sui professionisti del servizio sanitario toscano - ha aggiunto Stefania Saccardi - Noi abbiamo voluto procedere con una nostra indagine, indipendentemente da quella della magistratura e, per farlo, non abbiamo avuto bisogno di istituire una commissione ad hoc, ma abbiamo utlizzato un gruppo di lavoro che esiste da tempo e si occupa di infezioni ospedaliere. In Toscana, dal 2012 esiste una rete di cui fanno parte tutti i laboratori di microbiologia, che tiene d'occhio il fenomeno delle infezioni ospedaliere: che nella nostra regione, voglio sottolinearlo, sono infoeriri al dato medio nazionale e al di sotto della maggior parte delle altre regioni".

Il lavoro della commissione di esperti

Il gruppo tecnico, composto da professionisti del Servizio sanitario regionale, con consolidata esperienza nei diversi ambiti relativi al contrasto delle infezioni correlate all'assistenza, e di riconosciuta competenza anche a livello nazionale e internazionale (infettivologo, internista, rianimatore, microbiologo), in collaborazione con ARS (Agenzia regionale di sanità) e GRC (Centro regionale rischio clinico), con il coordinamento del settore regionale, ha condotto questo lavoro:

a) esame delle cartelle cliniche relative ai 34 pazienti oggetto della segnalazione

b) valutazione delle relazioni fornite dalla AUSL Toscana Nord Ovest

c) analisi dei dati forniti dal Laboratorio di Microbiologia di Lucca relativi alle batteriemie degli ospedali dell'Area vasta Nord Ovest

d) analisi dei dati del report SDO 2016 relativamente alle Infezioni dovute a cure mediche, per la Toscana e dei dati nazionali

e) analisi dei dati regionali 2017 relativi ai ricoveri con diagnosi di sepsi.

Numero dei decessi sovrapponibile a quello degli anni precedenti

In merito ai decessi all'ospedale di Massa riferiti dai media occorre precisare che si tratta del numero totale delle persone decedute nella degenza di medicina dell'Ospedale Noa (34 soggetti) nel periodo preso in esame, che va dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018, ovvero i morti per tutte le cause e non solo i pazienti deceduti a seguito di una infezione correlata all'assistenza. L'andamento dei decessi nella degenza di Medicina del Noa in tale arco temporale è del tutto sovrapponibile a quello degli anni precedenti, confrontando pari periodo. Nel periodo 20 dicembre 2015-10 gennaio 2016 i decessi nella medicina del Noa sono stati 37, nell'analogo periodo 2017-2018 sono stati 36.

Le cause di morte

Esaminando le cause di morte dei 34 pazienti deceduti, sulla base della documentazione sanitaria emerge che in 13 casi era presente un quadro infettivo: 5 casi sono giunti in ospedale con una patologia infettiva preesistente, mentre 8 sono pazienti nei quali non era stata rilevata una infezione all'ingresso e nei quali è successivamente insorto un quadro settico. In questi 13 casi si tratta di pazienti giunti in ospedale con un quadro clinico estremamente compromesso ed in età avanzata (età media 84 anni). Gli altri decessi sono relativi in 14 casi a pazienti deceduti per patologia cardiovascolare e in 7 casi a complicanze non infettive insorte in pazienti neoplastici terminali.

Dati in linea con quelli regionali e nazionali

Dai dati forniti dal Laboratorio di Microbiologia di riferimento dell'Area Vasta Nord Ovest (Laboratorio di Lucca) emerge un attivo monitoraggio delle colonizzazioni intestinali effettuato presso la Medicina del Noa: la ricerca delle Enterobacteriacee mediante tampone rettale è stata effettuata in 452 casi nel primo quadrimestre 2018, di cui 29 risultati positivi per KPC, mentre nell'ultimo quadrimestre 2017 i positivi sono 35 su oltre 500 tamponi effettuati per sorveglianza, dati in linea con il livello di endemia attualmente riscontrato a livello nazionale.

I dati del Ministero della Salute contenuti nel Rapporto SDO 2016 mostrano, relativamente alle Infezioni dovute a cure mediche, un valore per la Toscana pari a 8.24 per 100.000 dimissioni, inferiore al dato nazionale (12.39 per 100.000 dimissioni) e al di sotto della maggior parte delle altre regioni (Piemonte: 25.48 per 100.000, Lombardia: 20.16 per 100.000, Veneto: 16.3, Liguria: 14.02, Emilia Romagna: 19.64 per 100.000). Il valore per l'Ospedale Noa relativo al 2016 è pari a 13.0 per 100.000 dimissioni.

I ricoveri ordinari al Noa con diagnosi di sepsi nel 2017 sono stati 546, pari al 3% del totale dei ricoveri, tale dato è del tutto sovrapponibile a quello degli ospedali regionali con casistica simile (3-4% del totale dei ricoveri). I casi totali a livello regionale sono stati, sempre nel 2017, 9.168 e il dato è in linea con i dati di incidenza mostrati da stime di letteratura internazionale.


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