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Attualità mercoledì 25 novembre 2020 ore 09:01

Disabilità e Covid, Melio: "Potrebbero non curarmi"

Iacopo Melio
Iacopo Melio

Il consigliere regionale Iacopo Melio sul protocollo diffuso dall'Istituto Superiore di Sanità. "Priorità a chi ha più probabilità di sopravvivere"



FIRENZE — "Non ci dormo la notte", ha detto il neo consigliere regionale Pd Iacopo Melio che da sempre si batte per i diritti dei disabili in un lungo sfogo su Facebook dove commenta il nuovo protocollo diffuso dall’Istituto superiore di Sanità, chiamato “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia da Covid-19”. Un protocollo che i medici dovranno seguire con precise indicazioni per decidere chi salvare e a quali pazienti Covid andrà data la precedenza.

"Potrebbero non curarmi. Oppure, per colpa mia, potrebbe morire il nonno ultra 80enne di un mio amico o una mia amica, non lo so e non riesco a immaginarlo. Ciò che è certo, però, è che il protocollo diffuso dall’ISS, scheda anche “quelli come me”, con gravi patologie. Le incasella. Le mette in classifica. Non più persone, ma cartelle cliniche da riordinare, tra quelli messi peggio e quelli un po’ meno peggio, che sono forse meglio di quelli "così-così", dice Melio.

"Lo useranno i medici anestesisti per i casi in cui vi sia nelle terapie intensive una carenza di mezzi, risorse, posti letto e personale per poter salvare tutti i malati, dando così la precedenza in base a linee guida ora chiare e precise. Il principio, però, è lo stesso che si usa già da tempo, nemmeno troppo silenziosamente: la priorità a chi ha maggiori speranze di sopravvivere.
 Non più secondo l’ordine di arrivo o un sorteggio casuale, bensì attraverso parametri clinico-prognostici definiti. Vuol dire che se io sono attaccato ad un macchinario, e arriva qualcuno comunque più sano di me, normodotato e senza altre malattie, potrebbero staccarmi per cedergli il posto. A coloro che invece non è possibile prevedere un percorso chiaro di cura intensiva, si deve attuare “trattamenti di minore intensità”. Doloroso. Devastante. Quasi disumano".

Però quello di Melio è anche un messaggio alla politica e ai cittadini: "La politica, sia chiaro, ha le sue pesanti responsabilità. Così come una sanità che si è talvolta cibata di eccessi, mala gestione, errori su errori anche morali. Anche noi dobbiamo continuare a fare la nostra parte, rispettando regole che possono evitare il peggio oggi, non domani. Perché potrebbe riguardare noi, o un nostro caro, e non sarebbe più grave di quando tocca a uno sconosciuto. Potrebbero non curarmi. O potrebbero non curare un cittadino qualunque. Uno a caso. A me, questo pensiero, non fa dormire la notte da tante notti. Per favore, facciamo a modino.Tutti quanti".

Potrebbero non curarmi. Oppure, per colpa mia, potrebbe morire il nonno ultra 80enne di un mio amico o una mia amica,...

Pubblicato da Iacopo Melio su Lunedì 23 novembre 2020

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