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Cronaca giovedì 12 settembre 2019 ore 18:15

Duccio è morto per un 'giuramento di fedeltà'

Ci sarebbe un rito di fedeltà fra coniugi rom al centro della lite che scatenò il folle inseguimento culminato in un incidente mortale



FIRENZE — L'inseguimento fra rom che il 19 Giugno 2018 provocò il terribile incidente in cui perse la vita Duccio Dini, 21 anni (vedi qui sotto gli articoli collegati), sarebbe stato generato da una lite su un giuramento di fedeltà che il destinatario della spedizione punitiva, Bajram Rufat, pretese dalla moglie, filmandolo con un telefono cellulare. Oggi Bajram Rufat ha testimoniato nel corso di un'udienza del processo in cui sono imputati il suocero Mustafa Remzi, il cognato Antonio e altri cinque rom, accusati di omicidio volontario per la morte di Duccio. E dal suo racconto emergono nuovi dettagli della sconcertante e dolorosa vicenda.

Bajram Rufat ha raccontato di avere chiesto un giuramento di fedeltà alla moglie dopo due anni di separazione dovuti ai troppi litigi fra i due. La pretesa del giuramento avrebbe provocato la collera del suocero che prima avrebbe riportato la figlia nell'abitazione fiorentina di famiglia e poi l'avrebbe mandata in Belgio, ospite di alcuni parenti. Qualche tempo dopo il suocero avrebbe cercato di tirare un pugno a Bajram Rufat nel campo nomadi del Poderaccio ma quest'ultimo avrebbe reagito colpendolo a sua volta. Di qui la decisione dei familiari ella donna di procedere con la spedizione punitiva costata la vita a un ragazzo innocente, fermo sul suo scooter davanti a un semaforo rosso.


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