Politica lunedì 09 gennaio 2017 ore 14:29
Elezioni Province, parlano tre ex presidenti
Leonardo Marras, Stefano Baccelli e Andrea Pieroni, che ora sono consiglieri regionali, concordano sulla necessità di garantire risorse e competenze
FIRENZE — Day after per le elezioni provinciali in Toscana. Al voto sei territori, a Grosseto si decideva anche per il presidente di Provincia, si rinnovava solo il consiglio a Pisa, Livorno, Siena, Pistoia e Prato.
In base alla riforma Delrio, gli organi delle nuove Province sono composti dal presidente, un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia, dal consiglio provinciale, composto da sindaci e consiglieri comunali eletti da sindaci e consiglieri dei Comuni della Provincia e dall’assemblea dei sindaci, che è l’organo in cui siedono tutti i sindaci dei Comuni della Provincia.
Alla Regione Toscana, tra giunta e consiglio, siedono ben sei ex presidenti di provincia: si tratta di Simone Bezzini, presidente della provincia di Siena dal 2009 al 2014, Stefano Baccelli, presidente di quella di Lucca dal 2006 al 2015, degli assessori regionali Monica Fratoni e Vincenzo Ceccarelli, presidenti rispettivamente della provincia di Pistoia dal 2009 al 2015 e di quella di Arezzo ad inizio anni 2000, di Leonardo Marras, presidente della provincia di Grosseto dal 2009 al 2014 e di Andrea Pieroni, presidente di quella pisana per ben dieci anni, dal 2004 al 2014.
A tre di loro ( tutti del Pd, Marras ne è capogruppo in Regione ), dopo la tornata elettorale di ieri che ha riguardato ben sei territori toscani ( in uno, Grosseto, si votava anche per l'elezione del presidente, gli altri cinque, Pisa, Livorno, Siena, Prato e Pistoia, rinnovavano solo il consiglio ) abbiamo chiesto un parere sul ruolo delle province oggi, dopo che il referendum costituzionale che ne voleva decretare la sparizione è stato bocciato dai cittadini.
"Intanto mi faccia parlare proprio di Grosseto - dice Marras - La vittoria di Antonfrancesco Vivarelli Colonna ( sindaco di Grosseto, di centrodestra ndr ) è chiara e non c'è nulla di sorprendente. Il consiglio provinciale avrà undici membri, con cinque di centro sinistra e cinque di centro destra più il presidente. Questo vuol dire - aggiunge l'attuale capogruppo Pd in Regione - che la provincia andrà più che mai governata in modo unitario, in questo che è un momento difficile e che i sindaci eletti in consiglio abbiano la consapevolezza di fare un lavoro comune".
"D'altronde - aggiunge Marras parlando della situazione in generale - in questi anni ci sono stati tagli pesanti ai bilanci, ma già nella legge di stabilità del Governo c'è la previsione di risorse legate alle due funzioni principali che sono rimaste e cioè scuole e viabilità".
"In queste condizioni le province non possono andare avanti - sostiene l'altro consigliere regionale Pd Andrea Pieroni - Negli anni abbiamo assistito a continui tagli. Oggi è il momento di decidere cosa fare. Visto l'esito del referendum e visto che le province non si possono cancellare è necessario che abbiano una loro utilità."
"Lo sa di cosa stiamo parlando ad esempio a Pisa? Di mille chilometri di strade provinciali e di 36 scuole superiori da gestire. Noi in Toscana come Regione abbiamo fatto una scelta prendendo in carico varie competenze prima appannaggio della province, ma il nodo è ridare loro la dignità di ente e la funzione utile sui territori".
"Sono stati in tempi non sospetti difensore delle province - dice Stefano Baccelli - perchè nel tempo è passata l'idea di un ente inutile che progressivamente è stato svuotato di competenze e risorse, ma non si sono creati modelli alternativi. A suo tempo mi ero espresso per accorpare a sei le province in Toscana. Oggi ci troviamo a dovere fare bene con quello che c'è. Bisogna che anche la Regione sia più presente sul territorio e che ci si adoperi per trovare risorse, per le competenze provinciali su scuole e viabilità".
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