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Cronaca giovedì 12 giugno 2025 ore 08:15

False Spid per incassare Bonus cultura al posto dei giovani

polizia postale

Sono stati 2.000 i voucher indebitamente emessi grazie a oltre 2.500 identità digitali irregolari. Dieci indagati, perquisizioni della polizia



FIRENZE — Creando Spid 'parallele' riuscivano a svuotare le carte dei giovani che avevano ottenuto il Bonus cultura, incassando indebitamente qualcosa come 400mila euro di fatto sottratti allo Stato: 10 persone sono indagate a vario titolo per frode informatica, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio dei proventi illecitamente percepiti.

A loro carico la polizia ha eseguito perquisizioni al termine di una lunga e articolata indagine coordinata dalla procura di Firenze sul fenomeno dell’illecita riscossione del Bonus 18app.

L'attività investigativa, condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica (Cosc) della Toscana, hanno preso il via nell’estate del 2023 a seguito di 70 denunce presentate da altrettanti neo18enni ai quali era stato sottratto il Bonus, carta elettronica del valore di 500 euro da utilizzare per l’acquisto di libri, dischi, corsi di lingua, biglietti di concerti, musei, mostre e spettacoli teatrali.

Il modus operandi dei criminali consisteva nel sottrarre ai ragazzi l’importo disponibile in quel momento sulla card mediante l’illecita attivazione di Spid paralleli presso Registration Authorities gestite dagli stessi malfattori.

Accedendo alla piattaforma al posto dei ragazzi, realizzavano il voucher e lo utilizzavano presso esercizi da loro gestiti e emettendo fatture elettroniche false per ottenere dal Ministero della Cultura rimborsi a fronte di beni e servizi di fatto mai venduti.

La polizia postale di Firenze ha rilevato su tutto il territorio nazionale oltre 2.500 Spid irregolari e l'emissione di circa 2.000 voucher validati da 7 esercenti fittizi dislocati in diverse regioni italiane.

Gli accertamenti dei poliziotti cibernetici hanno consentito al Ministero della Cultura di sospendere i rimborsi illecitamente richiesti.

Durante le perquisizioni disposte dalla procura di Firenze ed eseguite dalla PolPosta per la Toscana con l’ausilio dei Cosc Piemonte, Umbria, Campania e Puglia, sono stati rinvenuti tra l'altro apparecchi Pos, conti correnti e carte per perpetrare la frode, credenziali Spid e firme digitali. Sottoposti a sequestro, per ulteriori approfondimenti, diversi dispositivi informatici trovati nella disponibilità degli indagati oltre a password e pin di numerose carte di servizi intestate a terze persone.


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L'operazione è stata condotta dalla polizia postale di Firenze
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