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Attualità mercoledì 26 aprile 2017 ore 17:13

I genitori del no vaccinale tappezzano la Toscana

Il gruppo "Genitori del No obbligo Toscana" ha appeso striscioni contro la proposta di legge regionale sui vaccini. La pagina Facebook ha 2641 membri



FIRENZE — Il 25 aprile in numerosissime città toscane sono apparsi striscioni inneggianti la Libertà di scelta in tema vaccinale e contro l'obbligo vaccinale per l'accesso a nidi e scuole d'infanzia proposto nella Proposta di legge regionale. 

Un chiaro segnale che arriva dal gruppo dei ''Genitori del No Obbligo Toscana'' che rivendica l'azione. Lo si legge in una nota a firma del Comitato per la libertà di scelta vaccinale. Il gruppo nato su Facebook, va contro la proposta di legge della Regione Toscana che vincola l’accesso ai servizi educativi 0-6 anni all’obbligo di effettuare tutti i vaccini obbligatori e raccomandati presenti nel calendario del Piano nazionale prevenzione vaccinale.

"La Toscana - si legge nella nota - con la sua proposta di legge che prevede l'obbligo per 14 vaccinazioni come requisito per l'accesso alle strutture educative, pare non porsi minimamente il problema di lasciare a casa oltre 20.000 bambini che secondo la legge hanno sacrosanto diritto all'istruzione, con conseguenti danni economici alle famiglie che si vedranno negare la possibilità di mandare a scuola i propri figli; non si pone il problema di accertare e migliorare i servizi di farmacovigilanza praticamente assenti da numerosi anni nella Regione e molto carente anche nel resto d'Italia; non si pone il problema dei bimbi disabili che hanno un insegnante di sostegno e per i quali è importantissimo il percorso scolastico, come sancisce la legge 104/92; non si pone il problema degli indennizzati da danni da vaccino". 

Il comitato nella nota sottolinea che la loro non è assolutamente una battaglia contro i vaccini, e "non ci sentiamo in alcun modo identificati da ogni etichetta di antivaccinisti che possa essere associata al nostro gruppo, chiediamo solo - conclude la nota - che si faccia corretta informazione e che resti immutata la possibilità di scelta terapeutica".


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