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Attualità venerdì 23 aprile 2021 ore 17:45

Indagine Keu, monitoraggi in altre 9 zone toscane

Non solo le zone vicine alla Sr429, i controlli di Arpat anche nelle aree finite sotto la lente della Dda e potenzialmente contaminate. Ecco dove



FIRENZE — Sono 9 le aree che saranno monitorate e controllate da Arpat per la possibile presenza nei terreni del keu, l’inerte finale derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli.

I controlli sono stati messi in campo dalla Regione dopo le indagini della direzione distrettuale antimafia che ha messo in luce alcuni affari che l'ndrangheta aveva in Toscana. È emerso che i rifiuti pericolosi sarebbero finiti nella realizzazione del quinto lotto della strada regionale 429 dell'Empolese Valdelsa, inaugurata a fine Dicembre 2020. Ma adesso i controlli si allargano anche ad altre aree, non più solo le zone limitrofe alla strada regionale finita sotto la lente della Direzione distrettuale antimafia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, queste le aree che saranno oggetto di monitoraggio nei prossimi giorni: società agricola ‘I Lecci’, Peccioli; terreno della ditta ‘Cantieri S.r.l.’, Crespina Lorenzana; terreno gestito dalla ditta ‘Ecogest S.r.l.’, Massarosa; area di cantiere ‘ex Vacis-Galazzo’, Pisa; area di cantiere di manutenzione straordinaria SP 26 Delle Colline-Castelfalfi, Montaione; area agricola adiacente all’impianto di Bucine; ‘Green Park’, Pontedera; area interna all’aeroporto militare di Pisa; lotto 5 della S.R. n. 429 nel tratto di collegamento fra Ponte di Candido e via Samminiatese, in località Belvedere.

Si estende così la campagna di Arpat per il controllo e il monitoraggio delle acque all’interno di pozzi a uso domestico in tutte le aree potenzialmente interessate dalla contaminazione da materiali dannosi. Oltre alle aree limitrofe alla SR 429, per le quali è stato attivato il numero verde 800 800 400 al quale rivolgersi per richiedere le analisi, ieri l’assessora all’ambiente Monia Monni ha incontrato i sindaci toscani per illustrare l’attività che prenderà il via nei prossimi giorni.

“Ho chiesto ad Arpat – spiega Monni -, che ringrazio nuovamente per la disponibilità e professionalità che mette a servizio dei cittadini, di estendere la campagna di monitoraggio a tutte quelle aree in cui è stato ipotizzato l’impiego di materiale potenzialmente dannoso per l’ambiente, quindi non soltanto nelle aree limitrofe alla SR 429. Oggi più che mai è di fondamentale importanza la collaborazione tra Regione e sindaci, che ieri pomeriggio ho incontrato per condividere l’attività che stiamo predisponendo per fornire tutto il supporto possibile con lo scopo di assicurare la salvaguardia della salute dei nostri cittadini e della sicurezza ambientale, da sempre pilastri del nostro agire”.

Questa campagna di analisi si aggiunge alla consueta attività di Regione e Arpat per il controllo delle acque superficiali e sotterranee, attraverso una diffusa rete di rilevatori e sensori distribuiti su tutto il territorio regionale.


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