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Attualità giovedì 15 giugno 2023 ore 09:02
Infezioni nosocomiali, la Toscana ha un piano
Spesso imputabili a batteri resistenti alle terapie antibiotiche, rappresentano una minaccia per la salute pubblica tra le più diffuse
FIRENZE — Formazione, appropriatezza e sorveglianza: sono i pilastri alla base del piano varato dalla Regione Toscana e valido dal 2023 al 2025 contro le infezioni nosocomiali, infezioni contratte all'interno degli ambienti ospedalieri e spesso imputabili a batteri resistenti alle terapie antibiotiche. Si tratta di una delle più diffuse minacce per la salute pubblica, fenomeno monitorato anche a livello internazionale.
La giunta regionale toscana ha approvato di recente un piano triennale che vede impegnate, insieme, aziende sanitarie ed ospedaliere, ospedali privati accreditati, strutture di cure intermedie accreditate, centri di riabilitazione e Rsa.
“Si tratta di una sfida complessa che si affronta con più azioni - spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –. Prevenzione, appropriatezza nell’uso degli antibiotici, l’uso degli stessi protocolli in tutto il territorio regionale, con una sensibilità diffusa non solo tra gli addetti ai lavori ma anche nel vasto pubblico costituiscono i cardini delle azioni che metteremo in campo”.
La Toscana investirà sulla formazione, con un programma straordinario sulle infezioni finanziato con risorse del Pnrr. Saranno 20mila i professionisti che ne usufruiranno: non solo personale sanitario ma anche socio sanitario. Successivamente ne potranno usufruire anche i medici di medicina generale, odontoiatri, farmacisti ed altre categorie professionali.
Sarà inoltre rafforzata la rete di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza costituita dai laboratori di microbiologia delle aziende sanitarie. Già oggi in quelle strutture si raccolgono dati sulle specie clinicamente più significative, più resistenti agli antibiotici e causa di batteriemia, ovvero di infezioni del sangue, come Klebsiella pneumoniae o Escherichia coli. Adesso l’attività sarà allargata ad ulteriori sorveglianze, in cui saranno coinvolti pure i privati accreditati.
Il contrasto delle infezioni da batteri resistenti passa anche dall’appropriatezza di uso degli antimicrobici, dal monitoraggio nell’uso di questi e dalla consapevolezza dei cittadini su quale ne sia l’uso appropriato: un’attenzione che riguarda anche l’ambito veterinario. Al riguardo sarà promossa una campagna di comunicazione, anche sui social per raggiungere il maggior numero di persone.
Tra gli obiettivi del piano c’è poi la volontà di uniformare le modalità di gestione delle infezioni, l’attivazione di protocolli omogenei e il recepimento di buone pratiche (anche internazionali), in particolare in merito al personale dedicato alla prevenzione e al controllo. Un programma specifico è stato dedicato alla lotta alla sepsi.
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