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Attualità mercoledì 14 luglio 2021 ore 16:30

Liste di attesa, la Toscana ricorre alle strutture private

Per abbattere le liste di attesa la Regione ha dato mandato alle aziende sanitarie di ricorrere anche alle strutture sanitarie private accreditate



FIRENZE — Abbattere le liste di attesa post pandemia per prestazioni sanitarie come specialistica, diagnostica e procreazione assistita attraverso le strutture private accreditate.

La Regione Toscana ha dato mandato alle aziende sanitarie di utilizzare subito i fondi aggiuntivi, già nella loro disponibilità, per l’abbattimento delle liste ricorrendo anche alle strutture private accreditate.

Ad annunciarlo l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, durante la riunione dell’Osservatorio regionale sulle liste d’attesa.

La direzione Sanità, Welfare e Coesione Sociale ha infatti inviato, in questi giorni, una lettera alle aziende sanitarie affinché utilizzino i fondi, già nella loro disponibilità, per il recupero delle liste d’attesa anche tramite il ricorso a prestazioni erogabili da parte di strutture sanitarie private accreditate.

Saranno garantiti anche i cicli di Procreazione medicalmente assistita per le coppie in lista.

“Il lavoro dell’assessorato procede con impegno sul fronte dell’abbattimento delle liste d’attesa - spiega l’assessore - stiamo monitorando costantemente la situazione e mettendo in campo azioni concrete. Nonostante la Toscana sia tra le regioni che hanno ridotto meno le prestazioni durante la pandemia, come riportato da Agenas, l’emergenza sanitaria ha comportato un inevitabile rinvio di alcune visite su tutto il territorio nazionale, compreso quello toscano. A ciò si aggiunge l’aumento di prescrizioni, che si verifica ora per tutti gli appuntamenti rimandati dai cittadini durante la fase più critica dell’emergenza. Siamo al lavoro e cominciamo a vedere i primi segnali di miglioramento”.

Per quanto riguarda la Pma, l’assessore aggiunge: “nessun taglio ai fondi per la procreazione medicalmente assistita. Anzi stiamo lavorando per potenziare il servizio, che rappresenta un’eccellenza del nostro sistema sanitario, che ha sempre garantito un’offerta di qualità tramite il servizio pubblico e con una rete pubblico-privata di primo livello”.


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