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Lavoro lunedì 22 dicembre 2025 ore 08:00
Un patto contro il caporalato in agricoltura

A siglare il protocollo regionale sono stati enti pubblici e parti sociali con l'ispettorato del lavoro, Inps ed Inail. Ecco di cosa si tratta
FIRENZE — Combattere caporalato e sfruttamento lavorativo in agricoltura: la Toscana ha rinnovato per il 2026 il “Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, intesa sottoscritta per la prima volta 10 anni fa e che rappresenta lo strumento con cui la Regione e gli altri firmatari contribuiscono a innalzare i livelli di legalità, salute e sicurezza sul lavoro nel mondo agricolo.
Al protocollo aderiscono storicamente enti pubblici e parti sociali: la direzione interregionale per il Centro Italia dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, le direzioni regionali toscane di Inps e Inail, Cgil Toscana, Flai-Cgil Toscana, Cisl Toscana, Fai-Cisl Toscana, Uil Toscana, Uil-Uila territori toscani, Coldiretti Toscana, Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, Agci Toscana, Lega Regionale Toscana Cooperative e Mutue, Confcooperative Toscana.
Confermati gli assi principali su cui i firmatari si impegnano, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, a muoversi per combattere fenomeni a casi di caporalato e sfruttamento lavorativo, a partire dall’attivazione di interventi coordinati tra gli organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione alla promozione di concrete azioni a garanzia delle condizioni di legalità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ancora, sono previste azioni di individuazione e diffusione di pratiche per valorizzare e incentivare le imprese che operano in condizioni di legalità e sicurezza, la previsione di meccanismi di condizionalità per l’accesso ai fondi europei alla tutela dei diritti contrattuali dei lavoratori e dell’osservanza delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel protocollo restano centrali le iniziative di formazione e informazione per datori di lavoro e lavoratori e il rafforzamento del ruolo dei Centri per l'Impiego per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro regolare.
"Lavoro di squadra contro lo sfruttamento"
A proporre in giunta regionale toscana la delibera per il rinnovo del protocollo sono stati gli assessori Leonardo Marras, Monia Monni e Alberto Lenzi, rispettivamente responsabili per agricoltura, sanità e il sociale, lavoro.
“Il lavoro di squadra è cruciale per contrastare e prevenire i fenomeni di sfruttamento di manodopera illegale in agricoltura e il protocollo rispecchia questa idea interpretando un impegno promosso da tempo dalla Regione, a partire dal confronto continuo nel tavolo regionale e condiviso con tutti gli altri firmatari”, osservano Marras, Monni e Lenzi, che esprimono soddisfazione per la proroga dell’intesa.
“L’intesa – aggiungono – è un importante strumento per rendere più efficaci le azioni di controllo e favorire l’impiego regolare di chi lavora nelle campagne, grazie anche al coinvolgimento dei servizi pubblici per il lavoro. Allo stesso tempo offre alle imprese l’occasione per accrescere la consapevolezza riguardo alla tutela dei i diritti dei lavoratori e diffondere sempre di più la cultura della sicurezza”.
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