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Cronaca martedì 23 dicembre 2025 ore 10:20

Blitz all'alba per stroncare le filiere del falso lusso

Soldi e moda contraffatta sequestrati dalla Finanza
Soldi e borse contraffatte sequestrati dalla Finanza

L'inchiesta partita da Como ha portato i finanzieri anche in Toscana. Raffica di perquisizioni, sequestrati 30mila articoli e 620mila euro in contanti



FIRENZE / PRATO — Blitz all'alba della guardia di finanza in mezza Italia, Toscana inclusa, per stroncare due filiere dedite alla contraffazione di marchi d'alta moda, griffes di lusso tra Hermes, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Chanel, Gucci, Prada, Christian Dior, Lanvin, Christian Louboutin e Jacquemus declinate in borse, foulard, cinture, scarpe ed accessori.

Nel corso della raffica di perquisizioni, nei confronti di 24 soggetti ritenuti coinvolti nella produzione e vendita di prodotti contraffatti, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 30mila articoli contraffatti e denaro contante per 620mila euro in banconote di vari tagli, scovate dall'unità cinofila all’interno di capi di vestiario, valigie, scatole di alimenti e pacchetti di sigarette.

Sono state inoltre sequestrate tre autovetture di grossa cilindrata, utilizzate per il trasporto della merce contraffatta.

L'operazione ha visto al centro i finanzieri del comando provinciale di Como, ma ha impegnato oltre 80 militari sull’intero territorio nazionale. In Toscana ha interessato le province di Firenze e di Prato, e nelle altre regioni invece sono state coinvolte le province di Como, Varese, Milano, Napoli e Vicenza.

Il giro d'affari stroncato aveva proporzioni milionarie e si articolava in due filiere. La prima, ramificata in diverse regioni, ha riguardato soggetti di nazionalità italiana e cinese che, sfruttando il know-how acquisito in precedenza nel confezionamento di capi e accessori di alta gamma, avevano allestito un autonomo canale di produzione e vendita di prodotti griffati senza alcuna autorizzazione delle case madri, con le quali non intrattenevano comunque più rapporti da diverso tempo.

La seconda filiera del falso aveva invece come suo promotore ed organizzatore un cittadino italiano collegato ad un opificio milanese operante nel settore della pelletteria.


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