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Attualità venerdì 24 giugno 2016 ore 11:35

"Pronti a chiedere i danni per gli ungulati"

Confagricoltura lamenta uno scarto del 30 per cento tra la reale necessità di abbattimenti e quella deliberata dalla Regione



FIRENZE — I cinghiali, ma anche i cervi, i daini e tutti gli altri animali che spesso sconfinano in strade e campi si riprendono la scena nelle preoccupazioni di Confagricoltura che ritiene insufficiente la quota di animali di cui è consentito l'abbattimento. A dirlo è Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana che così commenta la nuova legge sulla caccia.

“Abbiamo riscontrato una forte incongruenza fra le richieste dei piani di abbattimento degli Ambiti Territoriali di Caccia rispetto a quanto deliberato dalla Regione Toscana dopo il parere vincolante dell'Ispra in base al quale sono stati ridefiniti gli abbattimenti - ha detto Fulcis - I numeri della Regione sono infatti molto più bassi della reale necessità di abbattimenti di almeno un 30 per cento. La conseguenza appare ovvia: nonostante una legge speciale attesa anni dagli agricoltori, gli abbattimenti non sono assolutamente sufficienti e i danni registrati alle nostre colture sono previsti addirittura maggiori rispetto allo scorso anno quando la legge non era in vigore.”

“Non è chiaro come sia possibile aver registrato tale disavanzo visto che le stime fatte dagli Atc rispettano i sistemi di monitoraggio previsti da Ispra. E’ necessario quanto prima arrivare ad un chiarimento", ha poi aggiunto Fulcis. 

Quello che ora Confagricoltura chiede è che la Regione ricontratti con l'Ispra il numero di ungulati di cui è consentito l'abbattimento. 

"Nel frattempo stiamo valutando una richiesta danni che coinvolga tutti gli enti che di questo argomento si occupano tra cui Ispra. Ci rifaremo anche alla corte Europea per difendere le nostre attività e la qualità dei nostri prodotti e fronteggiare un'emergenza che sembra purtroppo ancora lontana dall'essere risolta."


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