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Cronaca giovedì 16 gennaio 2025 ore 12:40
Recuperato un antico registro, era sparito nel 1946

I carabinieri specializzati in tutela del patrimonio culturale hanno intercettato il volume in vendita e lo hanno restituito all'Archivio di Stato
FIRENZE — Dal 1946 non ce n'era più traccia, ma poi eccolo spuntare in vendita per 15mila euro nel circuito antiquariale a Marzo 2024: i carabinieri del nucleo specializzato in tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Firenze hanno intercettato a tambur battente l'antico registro proveniente dal fondo Mannelli Galilei Riccardi, sequestrato e adesso restituito all'Archivio di Stato del capoluogo toscano.
La consegna è avvenuta oggi da parte del comandante del reparto Tpc dell'Arma alla presenza del direttore generale Archivi del ministero della cultura, nelle mani della direttrice dell’Archivio di Stato fiorentino.
Coordinati dalla procura di Firenze, i militari hanno avviato le loro indagini a seguito del controllo di un sito internet che poneva in vendita il volume miscellaneo. Le immagini pubblicate sul web ritraevano proprio la parte frontale del libro con la scritta “Miscellanea” sul cartiglio ovale sormontato dal disegno di un’aquila, oltre a una parziale immagine della costola dalla quale si comprendeva che trattavasi di un documento di archivio.
Inoltre, erano stati pubblicati anche due fogli, su carta manoscritta in pergamena, riportanti un indice dei documenti raccolti pertinenti la famiglia Mannelli, comprensivi anche di una supplica rivolta a Cosimo I de Medici per evitare l’abbattimento della torre di proprietà della citata famiglia in occasione della costruzione, al suo posto, Corridoio Vasariano.
Il prosieguo delle indagini, svolte anche con l’ausilio tecnico-scientifico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, ha portato ad acquisire ulteriori indizi per ricondurre il documento al complesso archivistico “Mannelli Galilei Riccardi”, donato per intero dal marchese Riccardo all’Archivio di Stato di Firenze con testamento olografo del 1927. E' quindi scattato il sequestro.
E' poi emerso che il volume era in realtà di proprietà di un privato il quale avendo dato mandato alla vendita al commerciante intermediario, ma senza giustificarne né possesso legittimo, né provenienza.
Le carte in pergamena
Il registro, databile nel suo complesso alla fine del XVIII secolo, contiene copie di documenti dal XV al XVII secolo, presenti in originale in altre varie unità archivistiche del fondo.
E' costituito da carte in pergamena vergate da un’unica mano, con piccoli decori a penna bruna ed elementi fitomorfi per le lettere iniziali. La documentazione si presenta accuratamente rilegata da coperta in piena pelle marocchino color tabacco, con cornice in tripla filettatura a secco su entrambi i piatti, fregi floreali agli angoli e dorature come la filettatura interna.
"L’antico documento sequestrato, qualora fosse stato acquistato da collezionisti italiani o esteri appassionati del settore, per le peculiari caratteristiche di rarità ed epoca storica di riferimento, sarebbe stato valutato per un valore commerciale certamente superiore rispetto a quello indicato per la vendita", spiegano i carabinieri in una nota.
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