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Monitor Consiglio martedì 20 maggio 2025 ore 16:48 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Rinnovabili, pronta la legge sulle aree idonee

Vincenzo Ceccarelli

La nuova legge toscana è stata presentata in Consiglio regionale



FIRENZE — L'individuazione di aree idonee e non idonee per l'installazione di impianti di produzione di energie rinnovabili è una questione complessa, che incide sul futuro e sulla realizzazione della tanto attesa transizione energetica. Le recenti sentenze del Tar del Lazio obbligano il Governo a emanare un nuovo decreto ministeriale che è chiamato a ridefinire criteri e indirizzi per la individuazione delle aree idonee e non idonee entro 60 giorni. In attesa di tale provvedimento, o del ricorso al Consiglio di Stato da parte del Governo, la Toscana si prepara a mettere a punto la sua proposta di legge, frutto di un lavoro condiviso con la Giunta, che coniuga la transizione energetica con la tutela del paesaggio e la salvaguardia dell'agricoltura.

Le integrazioni al testo di legge, frutto del lavoro coordinato tra Giunta e commissioni consiliari, sono state presentate oggi nella seduta congiunta delle commissioni II (Sviluppo economico e rurale) e IV (Territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture). In attesa che il nuovo decreto del Governo consenta di portare la proposta in Aula per l’approvazione definitiva, il gruppo di lavoro che si è costituito avvierà un ulteriore iter istruttorio e di coinvolgimento dei Comuni per l’individuazione puntuale di aree idonee e non idonee.

Tra le modifiche proposte, si trovano emendamenti che puntano a rafforzare il governo della diffusione delle diverse tipologie di energie rinnovabili, con un focus anche sulla geotermia, in vista anche del rinnovo delle concessioni con Enel Green Power.

“Il Governo Meloni è stato smentito dal giudice amministrativo, che ha bocciato il decreto sulle aree idonee dopo tre anni di ritardi, lasciando così la transizione energetica in balia del mercato, senza adeguati strumenti di pianificazione – ha dichiarato Monia Monni, assessora all’Ambiente della Regione Toscana - In Toscana al contrario abbiamo costruito un percorso partecipato con enti locali e parti sociali, arrivando a una proposta di legge nei tempi stabiliti. Ringrazio il Consiglio regionale, in particolare i Presidenti Anselmi e De Robertis, per il prezioso contributo che ha migliorato ulteriormente il testo in questi mesi. Adesso, raccolgo volentieri la richiesta delle Commissioni a proseguire nel coinvolgimento di Comuni e Province, come chiesto da ANCI, UPI e ALI. La Toscana ha dimostrato che è possibile coniugare energia e paesaggio. Ora il Governo non vanifichi questo modello virtuoso con nuovi blocchi, ritardi o retromarce”.

“Voglio ringraziare sinceramente l’assessore Monni e i presidenti delle commissioni Anselmi e De Robertis per il grande lavoro svolto - ha detto in apertura il capogruppo Dem Vincenzo Ceccarelli - Un impegno che ha avuto come filo conduttore la volontà di dare uno spazio di protagonismo agli enti locali e di partecipazione di tutti i soggetti portatori d’interesse. Purtroppo un decreto-pasticcio del Governo, bocciato dal Tar del Lazio, rischia di vanificare tutto il lavoro svolto in Toscana. Un lavoro che prova a trovare l’equilibrio che la legge nazionale non ha: tra sviluppo rinnovabili, salvaguardia del paesaggio che in Toscana rappresenta un enorme valore, e l’agricoltura. Inoltre, è stata inserita la produzione geotermica come valore ai fini del raggiungimento dell’obiettivo complessivo di energie rinnovabili. Come pure il concetto dell’autoconsumo, sia per le imprese che per i cittadini, come priorità per le nuove installazioni di fotovoltaico ed eolico. Ora il decreto nazionale dovrà essere modificato e noi vogliamo farci trovare pronti. Per questo bene hanno fatto le Commissioni, in seduta congiunta, a delineare un percorso della nostra regione, una proposta che è stata condivisa da tutte le forze politiche”.

“In Toscana vogliamo che la transizione energetica diventi un’opportunità concreta per i cittadini e per le imprese: non intendiamo ostacolarla, ma governarla. Proprio come abbiamo fatto con il Testo unico del turismo sulle locazioni brevi: il turismo è auspicabile, ma spetta alla politica guidarne gli effetti – ha sottolineato Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico e rurale – La transizione energetica deve garantire un accesso innovativo all’energia a costi sostenibili, tutelando al tempo stesso il paesaggio e le economie locali. Per questo, sul procedimento relativo alle aree idonee, invece di fermarci abbiamo scelto di andare avanti. La Toscana sarà la prima Regione ad arrivare in Aula, dopo che il Governo avrà emesso il nuovo decreto, con un quadro normativo chiaro, fondamentale per i Comuni e per gli operatori. Abbiamo condiviso un lavoro serio, aperto al confronto con le categorie economiche, con le imprese agricole, custodi del paesaggio, e posto molta attenzione sull’agrivoltaico che abbiamo disciplinato con attenzione, valorizzando come chiave comune a tutte le tipologie di fonti il tema dell’autoconsumo, che riteniamo centrale per il futuro energetico della nostra regione".

“Partecipazione, sostenibilità ambientale e rispetto del territorio sono i principi sui quali il Partito Democratico sceglie di affrontare con determinazione la sfida della transizione energetica - è quanto commenta Cristina Giachi, responsabile ambiente e transizione ecologica ed energetica del Pd Toscana - Non ci tiriamo indietro. Di fronte alla confusione generata dal decreto del Governo, il PD guida una maggioranza solida, attenta agli interessi in campo: da un lato lo sviluppo delle energie rinnovabili, dall’altro la tutela dei territori. Lo facciamo nonostante il vuoto lasciato dall’esecutivo nazionale, perché crediamo che questi due obiettivi – sostenibilità e rispetto del paesaggio – non siano in alternativa, ma vadano tenuti insieme. È una sfida complessa, che richiede equilibrio. In Consiglio regionale, nelle commissioni competenti, è stato fatto un lavoro di confronto e approfondimento prezioso, che continuerà con l’obiettivo di garantire alla Toscana una transizione energetica davvero giusta”.

“Fino a qui il percorso legislativo della Toscana si è contraddistinto per un ampio coinvolgimento di Comuni, Province e città metropolitane e per un approccio innovativo che mira a trovare un equilibrio tra la salvaguardia del territorio e una giusta spinta verso la transizione energetica – chiarisce Lucia De Robertis, presidente della commissione Territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture - Un impegno che ha posto particolare attenzione per la regolamentazione dell’agrivoltaico e la salvaguardia delle aree agricole, la promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo, l’introduzione di parametri specifici per la diffusione dell’eolico, e il contributo strategico della geotermia come fonte di energia rinnovabile”.

La proposta di legge prevede una maggiore protezione delle aree agricole, escludendo dalle aree idonee quelle ricadenti in zone DOC, DOCG, vino e DOP olio EVO, laddove la coltivazione sia tutelata. E includendo nelle aree non idonee anche i terreni agricoli delle classi 1 e 2 della carta della capacità d'uso del suolo della Regione Toscana, anche quando solo potenzialmente destinati all'agricoltura.

Solo per gli imprenditori agricoli professionali, infatti, si prevede la possibilità di installare nelle aree pregiate (DOC, DOCG, vino e DOP olio EVO, e classi 1 e 2) impianti di agrivoltaico purché non superiori ai 5 megawatt e che non occupino più del 20 per cento della superficie produttiva nella loro disponibilità. I non agricoltori non potranno realizzare impianti nelle aree di pregio agricolo e anche nelle aree meno pregiate è prevista la presentazione di un programma di miglioramento agricolo; anche in questo caso le installazioni non potranno superare i cinque megawatt di potenza e il 20 per cento di superficie disponibile.

Le modifiche riguardano anche l’autoconsumo, considerato la chiave della transizione energetica in Toscana a partire dalle comunità energetiche rinnovabili, da realizzare quasi ovunque.

Autoconsumo che può essere realizzato in varie forme, da quello domestico a impianti più grandi a servizio delle piccole e medie aziende fino a installazioni per le aziende energivore previste dal meccanismo dell'energy release. Autoconsumo come modello di conversione energetica strategico, che mira a connettere la produzione di energia con il consumo.

Per quanto riguarda gli impianti eolici la proposta mira a separare quelli di potenza non superiore a 1 MW e da realizzare con pale più piccole, per i quali viene riconosciuta la fattispecie delle aree idonee assolute, dagli impianti di grande eolico che andranno sempre in procedura ordinaria e per i quali si introduce la categoria delle aree non idonee, soprattutto quelle di pregio agricolo.

I Comuni, inoltre, potranno partecipare attivamente individuando nelle proprie proposte di rideterminazione le aree idonee, che manterranno tale qualifica anche al raggiungimento della quota energetica provinciale/metropolitana che farà automaticamente decadere le aree idonee consentendo le installazioni di nuovi impianti solo nelle aree idonee assolute.


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