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Attualità sabato 25 aprile 2020 ore 10:00

"Nel 25 Aprile la forza per guardare al futuro"

Videomessaggio del governatore toscano Enrico Rossi nel 75mo anniversario della Liberazione. "Oggi uniti contro il virus"



FIRENZE — "Oggi si festeggia il 25 Aprile, la festa della Liberazione dell'Italia, e quindi anche dalla Toscana, dalla dittatura del fascismo e dall'invasione dell'esercito dei nazisti tedesco. E' una grande festa perché è l'inizio di una fase nuova nel nostro Paese". 

Con queste parole, in un videomessaggio, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si è rivolto ai cittadini per inaugurare le celebrazioni del 75mo anniversario del 25 Aprile in Toscana. Un anniversario segnato dalle restrizioni imposte per contrastare il coronavirus che ha costretto ad rivedere il programma delle celebrazioni, in gran parte trasferite sul web. 

Rossi ha parlato tenendo alle spalle, insieme alle tre bandiere istituzionali della Regione, dell'Italia e dell'Europa, anche quella che fu scelta dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale con il Pegaso alato che, nel 1970, fu assunto dalla Regione Toscana nel proprio Gonfalone. Un omaggio ai toscani che combatterono per la Liberazione a cui si è aggiunto quello a Sandro Pertini con l'inserimento nel videomessaggio dell'appello che il futuro presidente della Repubblica rivolse agli italiani per invitarli allo sciopero generale contro l'occupazione nazista e la guerra fascista.

"Quello che celebriamo oggi è un 25 Aprile ancora contestato da alcune forze - ha detto Rossi - Noi abbiamo rispetto per i caduti dell'una e dell'altra parte. Ma non si può venire meno a un punto fondamentale: da una parte c'era chi combatteva per la dittatura, dall'altra chi combatteva come i partigiani per la liberazione del Paese insieme all'esercito di liberazione angloamericano. Era uno spartiacque fondamentale". Rossi ha ricordato anche i più di quattromila toscani uccisi dai tedeschi in ritirata "spesso accompagnati dai militanti di Salò". 

Quindi il riferimento all'oggi e alla lotta al coronavirus: "Molti hanno usato la metafora bellica per questo periodo - ha poi aggiunto Rossi - ma non è stata la stessa cosa. Io penso che la guerra sia stata un fatto enormemente più distruttivo: l'uno contro l'altro armato. Adesso abbiamo un unico nemico: il virus". In questo periodo, ha detto ancora rossi, "rifarci al 25 Aprile e alla Costituzione che dalla lotta e dalla Resistenza è sgorgata è un modo per ritrovare la strada giusta per affrontare le sfide che abbiamo davanti".


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