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Lavoro venerdì 01 dicembre 2017 ore 10:40

Treni e pensioni, fine settimana di scioperi

Addetti alla manutenzione dei convogli fermi fino alle 17 a Firenze, Pisa e Siena. Domani tocca ai pensionati. Angelini: "In migliaia andremo a Roma"



FIRENZE — E' iniziato alle 9.01 lo sciopero regionale del personale addetto alla manutenzione dei treni indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fast e Orsa. Lo stop al lavoro interessa gli impianti di Firenze, Pisa e Siena e potrà causare disagi e ripercussioni sulla circolazione a livello regionale. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati per protestare contro le carenze di personale definite "croniche". 

 "Denunciamo la mancanza di corrette relazione industriali, carenze ormai croniche di personale in tutti gli impianti, una chiara organizzazione del lavoro e una volontà reale di reinternalizzazione di attività (attualmente in appalto) come più volte annunciato da Trenitalia ma mai concretizzato", spiegano le organizzazioni sindacali che richiamano anche il contratto di servizio stipulato tra Regione Toscana e Trenitalia sul trasporto regionale: "Doveva  garantire stabilità e sviluppo per questi impianti, ma oggi non si registra nessuna delle due condizioni. Ci scusiamo per eventuali disagi che potrebbero crearsi ai danni dell'utenza, ma crediamo fermamente che la nostra lotta, oltre a ristabilire ordine e diritti per i lavoratori, porterà miglioramenti anche a tutti i pendolari della nostra regione".

A protestare nel fine settimana saranno anche i pensionati che si recheranno a Roma per alzare la voce contro le misure del governo in materia di lavoro e pensioni. La segretaria della Cgil Toscana Dalida Angelini ha così annunciato la manifestazione nella capitale: "Ci saranno manifestazioni interregionali e in migliaia, in treno, in auto, in pullman, dalla Toscana andremo a Roma". La prospettiva, se le cose non cambieranno, è quella di uno sciopero generale ha poi aggiunto Angelini: "Dopo il 2 dicembre si dovrà individuare anche la prospettiva di uno sciopero generale, perché vogliamo che la politica si assuma le proprie responsabilità e capisca che deve farsi carico dei temi del lavoro".


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