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Attualità venerdì 15 aprile 2016 ore 13:53

La Toscana invecchia ma resta accogliente

Servizio di Filippo Bernardeschi

Secondo i dati del profilo sociale l'età media è in aumento ma i processi di inclusione sociale collocano la Regione in una posizione privilegiata



FIRENZE — La Toscana è una regione che invecchia, ma che riesce ancora a includere, mantenendo una posizione privilegiata rispetto al panorama medio nazionale, in cui sono soprattutto i flussi migratori a garantire ringiovanimento e ricambio generazionale.

Il quadro emerge dal Profilo sociale regionale 2015 presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dalla Regione Toscana e dall'Osservatorio sociale regionale. Dati che evidenziano l'importanza delle politiche di accoglienza e integrazione, così come lo è il sistema di protezione di fronte a reti familiari che si sono indebolite.

I dati, aggiornati al 31 dicembre 2014, riportano 3milioni e 752mila 654 residenti, ovvero il 6,2 per cento della popolazione italiana, con un'età media di 46 anni. Le proiezioni demografiche dicono che i toscani, nel 2030, saranno 4 milioni.

Cresce l'aspettativa di vita, che per i maschi passa dai 78,1 anni del 2002 agli 81 del 2014, mentre quella delle femmine è salita da 83,6 a 85,5 anni.

Gli stranieri residenti sono 395mila 573 e rappresentano oltre il 10 per cento della popolazione, contro una media italiana dell'8 per cento. Tra le 174 nazionalità presenti, quella di gran lunga più numerosa è la rumena (21 per cento), seguita dall'albanese (17,8 per cento), poi dalla cinese (11 per cento) e dalla marocchina (7 per cento).

Sono 145mila le famiglie con almeno uno straniero residente (il 9,2 per cento del totale contro una media italiana del 7,4). Anche il numero dei minori stranieri è quadruplicato in pochi anni, arrivando a 84mila e gli studenti stranieri rappresentano il 13 per cento del totale. Il totale delle imprese con titolare straniero raggiunge il 13 per cento.

Con una composizione media di 2,3 individui, le famiglie residenti sono 1 milione 643 mila e più della metà ha uno solo o due componenti e per oltre il 50 per cento sono composte da anziani soli.

Una famiglia su 10 è monogenitore. Crescono le coppie non coniugate (1 su 10) e le famiglie ricostruite dopo precedenti esperienze matrimoniali, che riguardano il 14 per cento degli uomini e il 12 per cento delle donne sposati. In Toscana ci si sposa più tardi rispetto alla media nazionale: gli uomini a 35,8 e le donne a 34,3 anni (34,3 e 31,3 in Italia).

Il 96 per cento delle famiglie risiede in abitazione e il 75 per cento in un alloggio di proprietà. Lo spazio abitativo è di 119,4 metri quadrati per unità immobiliare, 3,4 metri quadri superiore alla media nazionale. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica rappresentano il 2,4 per cento del totale, uno ogni 33 famiglie residenti e il 18 per cento di coloro che vivono in affitto.

I minori e i giovani (fino a 29 anni) sono oltre un quarto della popolazione. I posti disponibili ai nidi sono uno ogni tre bambini e l'offerta privata, negli ultimi anni, è quasi raddoppiata. I giovani tra i 20 e i 24 anni che non hanno conseguito alcun diploma sono il 20 per cento, mentre la strategia di Lisbona fissava questo numero al 15 per cento entro il 2010.

Complessivamente il livello di partecipazione al sistema di istruzione e formazione è ben al di sopra della media italiana. Gli abbandoni sono calati e rappresentano il 13,8 per cento, dato leggermente migliore della media nazionale. I non impiegati e non studenti (Neet) rappresentano il 20 per cento dei 15-29enni toscani e il 36 per cento dei 15-24enni è disoccupato.

Sono 200mila i toscani con limitazioni funzionali e, se migliora l'inserimento scolastico dei disabili da migliorare sono le loro possibilità di inserimento lavorativo. La popolazione anziana continua a crescere (929mila 050 over 65) e se oggi rappresenta un quarto del totale nel 2050 arriverà ad un terzo.

Crescono gli anziani soli e quelli non autosufficienti, il 40 per cento dei quali è a un livello grave. Forte resta il protagonismo degli anziani con il 70 per cento delle famiglie che affida i bambini ai nonni e 66mila volontari anziani che operano nel volontariato.

Sono 84mila le famiglie in povertà relativa (il 5,1 contro il 10,3 per cento della media italiana) e 54mila quelle in povertà assoluta (3,3 per cento in Toscana, 5,7 per cento in Italia). Il tasso di disoccupazione è al 10,1 per cento contro il 12,7 per cento nazionale e le ultime analisi indicano segnali di ripresa sul fronte dell'occupazione. Tuttavia la disoccupazione è raddoppiata rispetto al 2008 e sono 170mila i cittadini in cerca di occupazione.

I Comuni toscani spendono circa 492 milioni di euro per interventi e servizi sociali con una spesa procapite di 134 euro contro i 117 a livello nazionale. Il 40 per cento è destinato alle famiglie e ai minori, il 24 per cento agli anziani, il 18 per cento alla disabilità, l'8 per cento alla povertà, il 3 per cento per immigrati e nomadi.

Le organizzazioni no profit sono 24mila (in Toscana 65 ogni 10mila residenti, in Italia 52) e coinvolgono oltre 490mila persone attive di cui il 90 per cento sono volontari. I lavoratori domestici di cura sono quasi 76mila (l'80 per cento stranieri e il 90 per cento donne) e sono quadruplicati negli ultimi 15 anni.


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