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Interviste mercoledì 20 marzo 2024 ore 13:05
Animali domestici: quando l'amore finisce, chi ottiene la custodia?
Cosa dice l'esperto in Diritto di Famiglia Giacomo Guerrini
TOSCANA — Gli animali domestici occupano un posto speciale nelle nostre case. Vivono a stretto contatto con l'essere umano, con il tempo diventano membri "affettivi" della famiglia che li adotta. Tuttavia, di fronte alla legge italiana, la loro posizione rimane ambigua, oscillando tra essere considerati semplici oggetti di proprietà e esseri senzienti meritevoli di tutela. Con un numero crescente di separazioni, il destino degli animali da compagnia si trasforma in una questione sociale sempre più pressante, portando spesso le contese in tribunale.
Per analizzare le sfumature legali di queste situazioni, abbiamo chiesto il parere dell'esperto in Diritto di Famiglia, l' avvocato Giacomo Guerrini, del foro di Firenze.
La definizione legale di un animale domestico non è semplice: esistono articoli nei codici civile e penale che li considerano "al pari di oggetti di proprietà", mentre altre normative li descrivono come esseri viventi "senzienti" e, quindi, "soggetti meritevoli di tutela".
"Nel nostro Codice di procedura civile l'articolo 514 comma 6 bis - spiega l'avvocato Giacomo Guerrini - definisce gli animali di affezione o da compagnia come cose mobili assolutamente impignorabili. Di contro nel Trattato di Lisbona del 2007, all’articolo 13 si definiscono gli animali come esseri senzienti”. Questa dicotomia giuridica sottolinea il problema che emerge quando le controversie umane investono la vita degli animali domestici, costringendo a decisioni sul loro destino.
La custodia degli animali domestici in caso di separazione: un vuoto legislativo
Quando una coppia si separa, la legge cerca di colmare ogni lacuna, inclusa la questione dell' affidamento degli animali domestici. Tuttavia, la crisi coniugale sembra mettere in difficoltà anche l'ordinamento giuridico stesso. "Se la coppia trova un accordo può legittimamente disciplinarne l'affido" - ci dice l’avvocato Guerrini .
Ma, in assenza di un'intesa, "la legge italiana non contempla la possibilità che, in caso di mancato accordo, possa essere il giudice a pronunciarsi", ponendo l'animale domestico “in una posizione di netta differenza rispetto ai figli. Quando esiste un microchip registrato, di fatto l'animale può essere considerato di proprietà dell'intestatario”.
Complicazioni legali: vendita e morte accidentale
La questione si complica in caso di compravendita o morte accidentale dell'animale. Qui, la normativa di riferimento è quella della compravendita di beni, "incluse le norme a tutela del consumatore", precisa Guerrini. Per quanto riguarda la morte accidentale, "vi è la condanna a risarcire non solo il valore patrimoniale ma anche il danno non patrimoniale per la perdita del legame affettivo, proprio come se si trattasse di una persona".
Verso un nuovo inquadramento familiare degli animali domestici
La giurisprudenza più recente sembra orientata a considerare l'animale domestico come un vero e proprio membro della famiglia, "analogo ad un figlio". Sentenze significative in questo senso sono state emesse da vari tribunali italiani, che hanno affrontato la questione dell'affidamento degli animali in maniera innovativa, senza limitarsi all'intestazione del microchip e prevedendo la divisione delle spese veterinarie e straordinarie.
Sentenze in tal senso sono state emesse nel 2008 dal Tribunale di Cremona e dal Tribunale di Foggia, e nel 2019 dal Tribunale di Sciacca. Nel caso trattato in Sicilia, in sede di separazione giudiziale tra coniugi "il gatto è stato assegnato al solo marito, e il cane a marito e moglie a settimane alterne - riassume Guerrini - indipendentemente dall’eventuale intestazione risultante nel microchip” ed inoltre è stato stabilito che “le spese veterinarie e straordinarie sono da ritenersi divise al 50%”.
Chi è responsabile di un animale domestico in caso di separazione
Data l'incertezza normativa, l’avvocato divorzista Guerrini sottolinea l'importanza di "raggiungere un accordo, diversamente c’è il rischio di incorrere in un reato". Un esempio lampante è la sentenza del 2020 della Corte di Cassazione che "conferma la condanna di entrambi i coniugi separati per abbandono di animale", a seguito di un mancato accordo sulla custodia del loro cane.
In conclusione, la situazione degli animali domestici in caso di separazione o divorzio richiede un'attenzione particolare e soluzioni legali innovative, che tengano conto del loro ruolo affettivo all'interno delle famiglie. La consulenza legale diventa quindi essenziale per navigare le complessità di una normativa ancora in evoluzione, mirando a proteggere al meglio gli interessi di questi amati membri non umani della famiglia.
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