Usano l'auto come ariete per sfondare la porta e svaligiano la boutique Louis Vuitton a Parigi: il video dei ladri in azione
Cronaca sabato 10 ottobre 2015 ore 10:15
Arrestati in due per la truffa del falso avvocato
Sono italiani di origini napoletane i due individuati dalla polizia. Negli ultimi mesi sono decine gli anziani derubati. Il questore fa un appello
FIRENZE — Sono circa trenta gli anziani raggirati con la truffa del falso avvocato, tutti nel territorio fiorentino. L'appello del questore Raffele Micillo a non abbassare la guardia, perché questi due truffatori non sono gli unici: secondo la questura ce ne sarebbero altri in gior per la provincia.
La procedura per ingannare le vittime e farsi consegnare denaro era sempre la stessa: un uomo telefona a una persona anziana che vive da sola e, fingendo di essere un avvocato, le racconta che il figlio ha provocato un incidente stradale ed è stato portato in carcere. Per liberarlo, l'anziano deve consegnare al falso avvocato i soldi necessari per la cauzione. Moltissimi i padri e le madri che, in preda all'ansia, sono caduti nella trappola.
La squadra la mobile ha passato al setaccio la città fino a quando ha individuato un'automobile sospetta con due persone a bordo a Scandicci. Così la polizia ha iniziato a seguire l'auto che, dopo aver effettuato un paio di soste si è spostata verso Firenze sud, in via Sant'Andrea a Rovezzano, via Francesco De Sanctis e via Duse dove gli agenti hanno accertato che lì erano state chiamate tre signore alle quali era stata raccontata la solita storia dell'incidente dal falso avvocato.
In via Maroni poi uno dei due uomini è sceso dall'autovettura e dopo essere entrato in un condominio, poco dopo è uscito ripartendo con il complice verso firenze sud. Gli uomini della polizia hanno quindi bloccato i due truffatori, due napoletani di 23 e 25 anni, e hanno accertato che era stato appena messo a segno un colpo a casa di un uomo di 86 anni. All'anziano erano riusciti a portar via 2900 euro in contanti.
Entrambi gli arrestati sono nel carcere di Sollicciano con l'accusa di truffa aggravata in concorso.
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