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Attualità venerdì 03 maggio 2019 ore 12:15

L'Unione Europea riparte da Firenze

A Palazzo Vecchio i protagonisti della scena europea per la seconda giornata di 'The State of the Union'. Sul tavolo le riforme dell'Unione



FIRENZE — Un'edizione di 'The State of the Union' che desta molta attenzione quella di quest'anno, non foss'altro per la prossimità temporale alle elezioni europee del 26 maggio. E infatti i riferimenti a un prima e a un dopo elezioni non sono mancati nella seconda giornata dell'evento organizzato a Firenze ormai per l'ottavo anno dall'Istituto Universitario Europeo. Dopo l'inaugurazione a Villa Salviati, oggi il palcoscenico dell'iniziativa è a Palazzo Vecchio. 

Sulle riforme che servono all'Unione Europea è intervenuto il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi nel suo intervento: "Il mondo cambia intorno all'Europa, le necessità dei cittadini cambiano, di qui l'obbligo dell'UE di tenersi al passo coi tempi, di riformarsi" e questo "andava fatto già alcuni anni fa, all'indomani del cambio geopolitico sconvolgente" della fine degli anni '80 e dei primi anni '90. Per Moavero, il nuovo parlamento che uscirà dalle elezioni del prossimo 26 maggio "potrebbe contribuire a riforme significative" che possono essere realizzate "senza la riforma dei trattati" anche attraverso un accordo interistituzionale tra parlamento e commissione.

Nel corso della mattinata sono intervenuti anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Per i nostri cittadini non esiste futuro migliore fuori dall'Unione europea, o in una Unione che divida i suoi valori fondanti", ha detto Nardella in apertura di mattinata per il quale, in ogni caso, "si avverte chiaro il bisogno di maggiore trasparenza e comunicazione dei processi, dal livello di Bruxelles a scendere; il bisogno di una relazione più diretta che consenta ai cittadini di comprendere quanto sia effettivamente utile l'azione delle istituzioni comunitarie per la vita quotidiana dei cittadini stessi".

Il governatore toscano Rossi ha ricordato il suo tour dei mesi scorsi nelle province toscane per valorizzare i progetti realizzati con i fondi strutturali europei: "Questo tour - ha detto - è servito a far capire che il contrario di europeismo è sovranismo, è qualunquismo, è populismo. La parola popolo è essenziale, perché è costitutiva della parola democrazia. Ma il popolo non è un'entità astratta, è un soggetto che si costruisce attraverso la politica, le istituzioni, i corpi intermedi, i conflitti e i compromessi. Mentre il populismo azzera la differenza di interessi, ogni politica democratica e la visione del futuro della nostra società". 


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