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Cronaca giovedì 29 novembre 2018 ore 17:30

Strangolò la moglie, condannato a 18 anni

Rosario Giangrasso condannato con processo in rito abbreviato. I fatti risalgono al dicembre 2017. L'uomo dopo il femminicidio tentò il suicidio



SCANDICCI — Il giudice del tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti ha condannato a 18 anni di reclusione e al pagamento delle spese Rosario Giangrasso, 54 anni, originario di Regalbuto (Enna) e residente a Scandicci. Il processo è avvenuto in rito abbreviato e per questo comprende la riduzione di un terzo di pena. Non è stata riconosciuta l'aggravante della premeditazione. Il pm Christine von Borries aveva chiesto 22 anni di condanna, ovvero il massimo della pena con il rito abbreviato.

La condanna è relativa all'omicidio della moglie Dao, 45 anni. Il fatto risale al 29 dicembre 2017 ed è avvenuto nella loro abitazione. 

Il giudice Pezzuti ha condannato Giangrasso anche al risarcimento dei danni morali e materiali nei confronti dei due figli, stabilendo per ciascuno una provvisionale di cinquantamila euro.

La dinamica: il 54enne la colpì alla testa e la strangolò con fascette da elettricista. Il giudice Pezzuti non ha riconosciuto per Giangrasso il vizio parziale di mente. Inoltre lo ha condannato per il reato di maltrattamenti nei confronti dei figli minori, di 14 e 15 anni. Giangrasso faceva uso di alcol. 

Dopo aver ucciso la donna il 54enne si è tagliato le vene nel tentativo di uccidersi.

Giangrasso negli anni precedenti al femminicidio aveva cercato di richiamare l'attenzione sui suoi problemi di disoccupato e una volta era salito su una impalcatura del Duomo di Firenze.

La difesa di Giangrasso ha annunciato che farà ricorso, rivendicano il mancato riconoscimento del vizio parziale di mente "nonostante due perizie validate da professionisti di chiara fama" ha detto l'avvocato Cristina Masetti. Le motivazioni sono attese tra 90 giorni.


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